Il nuovo romanzo di Fabio Volo racconta la storia di due fratelli che gli eventi costringono ad avvicinarsi, a capirsi di nuovo. E di un inconfessabile segreto di famiglia che li segue come un fantasma. Racconta una grande e tormentata storia d’amore che attraversa gli anni, e come tutte le grandi storie d’amore ha a che fare con le cose splendide e con quelle terribili della vita. Racconta il dolore che piega in due. Marco non ha mai scelto, perché ha paura che una scelta escluda tutte le altre. Non ha mai dato retta a nessuno, solo a se stesso. Sembra dire a tutti: amatemi pure, ma tenetevi lontani. Andrea, suo fratello maggiore, ha deciso da subito come doveva essere la sua vita, ha sempre fatto le cose come andavano fatte. È sposato con Daniela, una donna sobria ed elegante. Insieme avrebbero potuto essere perfetti. Marco invece ha molte donne, e Isabella. Lei è stata la sua prima fidanzata. Con lei ha passato quelle notti di magia in cui la bellezza dilata il tempo e la felicità strappa le promesse. Ma neanche con lei è mai riuscito a decidersi, a capire che la libertà non è per forza mancanza di responsabilità. E così continua a vivere in folle, senza mai mettere una marcia, fare una scelta. Se non che a volte la vita che hai sempre tenuto sotto controllo inizia a cadere a pezzi.
L’autore
Fabio Volo, nome d'arte di Fabio Bonetti (Calcinate -BS-, 23 giugno 1972), è un attore, scrittore, conduttore radiofonico, conduttore televisivo,doppiatore e sceneggiatore italiano. Distintosi nei vari campi dei media italiani, ha da prima raggiunto il successo in radio e in televisione per poi farsi un nome anche nel mondo del cinema e soprattutto nel campo letterario: nel 2011 i suoi romanzi sono infatti arrivati a vendere oltre 5 milioni di copie nella sola Italia. Ha pubblicato con Mondadori Esco a fare due passi (2001), È una vita che ti aspetto (2003), Un posto nel mondo (2006), Il giorno in più (2007), Il tempo che vorrei (2009) e Le prime luci del mattino (2011). I suoi libri sono tradotti in molti nazioni.
Dal libro:
Negli anni Ottanta si rideva. Si rideva molto di più. Si rideva al lavoro, a scuola, con gli amici e soprattutto si rideva in tv. Quegli anni erano un’epoca favolosa. L’Italia vinceva i Campionati del mondo in Spagna, la musica la facevano i DJ e il suo ritmo dance pulsava dalle radio e dalle discoteche.
Rassegna Stampa
La “Strada verso casa” incomincia adesso, dietro quel semaforo in fondo al viale, seconda a destra, dritto fino alla rotonda, terzo incrocio. La “strada verso casa” incomincia adesso, dopo il successo, i soldi, la notorietà, la magia racchiusa nelle dita che scrivono su pezzi di carta ancora profumata, su tastiere e lettere che si rincorrono veloci sul Mac. La strada incomincia adesso, con un nuovo, meraviglioso successo.