La bufera è scoppiata in seguito all'indagine 'Olimpia', svolta dalla Procura di Bolzano che ha portato alla scoperta di 26 atleti che avrebbero evitato i controlli antidoping.
Questa la lista completa dei 26 : Roberto Bertolini, Migidio Bourifa, Filippo Campioni, Simone Collio, Roberto Donati, Fabrizio Donato, Giovanni Faloci, Matteo Galvan, Giuseppe Gibilisco, Daniele Greco, Andrew Howe, Anna Incerti, Andrea Lalli, Stefano La Rosa, Claudio Licciardello, Daniele Meucci, Christian Hobrist, Ruggero Pertile, Jacques Riparelli, Silvia Salis, Fabrizio Schembri, Daniele Secci, Kaddour Slimani, Gianluca Tamberi, Marco Francesco Listalli, Silvia Wessesteiner.
Il presidente della Fderazione Italiana di Atletica Leggera , Alfio Giomi, in un comunicato ha ribadito "la totale fiducia nell'operato della procura antidoping del Coni" ma Scaricare solo sugli atleti la responsabilità di quanto è accaduto è troppo semplice. L’atleta è il punto di partenza e di arrivo di tutto il movimento sportivo, ma in mezzo ci sono tecnici, società, federazione, Coni. Assumiamoci tutti la nostra responsabilità".Giomi insomma distribuirsce equamente le responsabilità di quanto sta accadendo.
Il Consiglio Federale ha stabilito il 28 febbraio dello scorso anno, che gli atleti, al secondo mancato controllo perdano ogni forma di assistenza da parte della Federazione; ed inoltre ha stabilito che gli atleti condannati a pene superiori ai due anni per fatti di doping siano automaticamente esclusi dalle squadre nazionali.