Forse è troppo presto per dire che nell’aria circolano le prime avvisaglie del virus dell’influenza?
Qualche caso precoce, magari favorito dal tempo ormai rigido, può anche ammettersi, ma senz’altro se di virus si comincia a parlare la Lega Pro, nella sua specifica dimensione, anticipa tutti, e tutto: nella Bell’Italia del calcio professionistico, infatti, un virus si aggira già al massimo del suo vigore, e produce un’influenza non meno temibile di quella che, da qui a qualche settimana, inizierà a mettere tanti italiani in posizione orizzontale.
Il virus di cui parliamo è la balcanizzazione: balcanizzazione delle vette delle classifiche dei tre gironi, naturalmente. Ci eravamo illusi che, dopo il contagio dei gironi A e C, almeno il girone B, con la continuità della Spal, ne fosse immune. Ci sbagliavamo: ora a tutte le latitudini il termometro segna instabilità e situazioni provvisorie alle vette massime. Ecco nel Centro Pro alla nona giornata il titanico scontro tra seconda e prima, Maceratese e Spal, ed ecco la vittoria dei marchigiani, 1-0, e il conseguente aggancio alla cima che sembrava un inviolabile santuario degli estensi. Alle spalle della nuova coppia di vertice c’è l’Ancona, tre punti sotto.
Niente di straordinario, invece, se registriamo l’ennesimo stravolgimento in testa alla graduatoria nel girone più settentrionale della categoria. Qui è, in pratica, un altro giro di giostra: scendono per il momento Bassano e Reggiana e torna primo il Cittadella, che si avvantaggia della bella vittoria casalinga a spese dell’Alessandria (2-1). Patavini dunque primi con 20 punti; i lepidiani di mr. Colombo sono secondi ad un punto di distanza, in compagnia dei longobardi del Pavia.
Anche nel girone C c’è stato un nuovo scossone al vertice: o meglio, una nuova restaurazione. La Casertana, infatti, vince lo scontro diretto con l’altra seconda in classifica, il Benevento (2-1 il risultato finale del derby campano) e, approfittando dello scivolone del Messina, sconfitto in casa del Foggia per 2-0, si riporta in testa da sola, a 18 punti. Il girone meridionale era l'unico ad avere in programma un posticipo del lunedì per questa giornata: parliamo di Lecce-Monopoli, conclusasi con la vittoria dei salentini per 1-0.
Uno sguardo alla situazione degli allenatori: nel girone A, dopo nove giornate di campionato, ne sono stati esonerati tre su diciotto. Si tratta di Scienza dell’Alessandria, sostituito dall’ex laziale Gregucci alla 5a; di Oliva della Pro Patria, rimpiazzato alla 6a da Mastropasqua, che a sua volta ha dovuto cedere il posto a Pala all’8°a e di Maspero del Mantova, a cui è subentrato il croato Javorčić a partire dal turno di cui abbiamo appena parlato. Due cambi, invece, nel girone B: riguardano la Lucchese, che nella settimana che ha preceduto quest’ultima giornata ha sostituito Baldini con Lopez, e il Rimini, che all’8a ha dato il benservito a Pane e si è affidato a Brevi. Nel girone C, invece, sono quattro i tecnici saltati: parliamo di Davide Dionigi del Matera, sostituto alla 6a da Padalino; di Ciullo della Juve Stabia, che alla 7a ha lasciato il posto a Zavettieri; di Asta del Lecce, costretto a cedere la panchina all’esperto Braglia alla 7a; e di Massimo D’Urso, che all’indomani dell’8a ha terminato la sua agonia al Catanzaro e ha lasciato l’onere di gestire una posizione di classifica disastrosa (ultimo posto con cinque punti) all’ex lametino Erra.
Piovono, intanto, nuove penalizzazioni da parte della giustizia sportiva motivate da inadempienze Covisoc (Commissione di vigilanza sui conti delle società professionistiche). La più pesante è qella a carico del martirizzato Savona, che al -6 di inizio campionato va a sommare il -4 delle ultime ore: di conseguenza la squadra ligure torna automaticamente ultima in classifica, a zero punti. Quattro punti in meno anche all'ischia nel girone C, e due al Catania. Più lieve, invece, il fardello a danno di alte società dello stesso raggruppamento: si tratta del Martina Franca e dell'ambizioso Benevento, etrambi penalizzati di un punto.
Alle decurtazioni dei punti in classifica si accompagnano anche misure punitive per i dirigenti: nel Savona inibizione per 11 mesi del presidente del CdA Aldo Delle Piane e dell’amministratore delegato Enrico Santucci. Nel Martina inibizione per tre mesi dell'amministratore unico della società, Petrosino. Nel Catania inibito per quattro mesi l'mministratore unico Milazzo, per nove, invece, quello dell'ischia, Di Bello, e per due il presidente del Benevento, Vigorito.