Si è conclusa con i due posticipi di ieri sera l’11° giornata del campionato di serie A.
Il punticino ottenuto dalla Sampdoria al “Bentegodi” contro i clivensi di Maran consente ai blucerchiati di portarsi un gradino sopra la coppia Juventus e Torino, ma conferma la sua difficoltà a sfondare in modo deciso nei quartieri alti. Da parte del Chievo, invece, altra squadra ampiamente “normalizzata” dopo i fasti di inizio torneo, il pareggio è salutato come un’ulteriore tappa di assestamento nella zona mediana della graduatoria.
Per la squadra di Zenga è ancora una volta l’italo-brasiliano Éder a colpire, in questo caso a freddo: il suo gol, infatti, arriva su passaggio di Carbonero, evidentemente più bravo a suggerire che a farsi suggerire (vedi la mancata finalizzazione dell’iniziativa firmata Cassano ad Empoli), dopo appena otto minuti dall’apertura del match. A quel punto ci sarebbero tutti i presupposti perché il team doriano possa cogliere il primo alloro in trasferta della stagione, ma il Chievo si butta con slancio alla ricerca del pareggio e, trascinato dall’ottima forma motivazionale del bomber Inglese, l’ex Carpi che Maran preferisce al sempre affidabile Paloschi, trova l’1-1 quattro minuti dopo la mezz’ora del primo tempo: a segnarlo è, naturalmente, proprio il vice-Paloschi (per cui non dsarebbe disdicevole una promozione sul c ampo; va detto comunque che il “titolare” fa il suo ingresso al 63’).
Nella ripresa Zenga si riscopre “ italiano” e preferisce coprirsi un po’ (fuori Ivan per Palombo, successivamente via Muriel e dentro Soriano), mentre il Chievo cresce. Ma settembre è ormai lontano, e per fortuna che sul finire Barreto, proposto anch’egli da Carbonero, spreca tirando fuori.
A proposito di suggeritori: Palermo-Empoli è stata risolta da un grande del settore che, di tanto in tanto, non disdegna di fare il goleador. Come ieri sera al “Barbera”: parliamo naturalmente di Riccardo Saponara, che ha dato tre punti importantissimi al suo Empoli senza venir meno al suo stile. Correva il 53’, infatti, quando il centrocampista, a cui toccava calciare una punizione poco fuori l’area di rigore panormita, anziché servire al centro per qualche intrepido colpitore di testa o sforbiciatore, approfittando del “nervosismo” della barriera saltata anzitempo, in un lampo ha calibrato l’efficacia del tiro diretto a rete ed eseguito la sua intenzione, coronata dal successo.
I toscani salgono così a 14 punti. Rosanero, invece, fermi a 11, quint’ultimi, e Iachini è sempre più vicino a risvegliare in Zamparini l’antico demone dell’esonero facile.