Soli centottanta minuti dal fischio d’inizio di una nuova stagione e sotto le due Torri già si respira aria di preoccupazione.
I fatti dicono che, dopo due giornate di campionato, il Bologna è ancora fermo al palo: passi per la sconfitta inaugurale di sette giorni fa contro la Lazio in riva al Tevere, sotto molti aspetti l’inevitabile “balzello” di bentornato tra le grandi del calcio, ma bissare l’amarezza al “Dall’Ara”, e per di più contro un avversario, il Sassuolo, che, nonostante l’acquisita dimestichezza con la massima serie, resta pur sempre un diretto concorrente nella lotta per la permanenza, è qualcosa di cui si riesce a farsi una ragione con molta più fatica. Ma è andata proprio osì, nell'anticipo pomeridiano della II giornata.
Botte vuota per i felsinei, pienissima, al contrario, per gli estensi, a quota sei punti in classifica: il che equivale a dire momentaneamente in cima al camponato. Partita tutto sommato equilibrata per più di un tempo: la fortuna di Di Francesco è stata in effetti quella di azzeccare al 62’ il cambio decisivo. Fuori Politano, gioiello in prestito dalla Roma, e dentro Antonio Floro Flores, italianissimo calciatore partenopeo a dispetto del cognome dalle sonorità latino-americane.
In forza nelle file dei neroverdi dal 2013, Floro Flores è ormai una specie di piccola bandiera per i tifosi sassolesi: ed è proprio lui, con una stoccata impietosa in contropiede all’87’, a portare il “Mapei Stadium” al n. 174 di via Andrea Costa: un indirizzo disertato da parecchi tifosi petroniani, questo pomeriggio, se è vero come è vero che il numero totale di coloro che hanno assistito alla gara non superava quota quindicimila (e il Dall’Ara ne può contenere trentottomila).
Qualche ora più tardi,, sotto le stelle di "San Siro", il Milan, oreduce dala brutta “scivolata viola”, fa i primi passi avnti in classifica. Sudore preventivato contro l’Empoli di Giampaolo, ma alla fine a risolvere una partita complicata ci ha pensato la nuova coppia d’attacco del Diavolo, Bacca-Luiz Adriano, ed è senz’altro un ottimo segnale agli albori di un’annata decisiva.
Al 16’ sblocca il colombiano ex Siviglia, su suggerimento del brasiliano ex Shakhar . Solo quattro minuti dopo, però, pareggia Saponara per gli ospiti tuttavia il merito del gol all’80% è tutto di “Big Mac” Maccarone. L’Empoli prende coraggio tra primo e secondo tempo ma non riesce ad essere incisivo. Così al 69’ Luiz Adriano non si lascia sfuggire la palla buona e, complice un’uscita rovinosa di Skorupski, il portiere toscano di nazionalità polacca, infrange d’autorità l’impasse dell’1-1 . Sono questi i primi tre punti per la squadra di Mihajlovic e i primi gol della carriera milanista dei suoi dioscuri offensivi. L’Empoli, invece, nonostante una maggiore combattività, condivide i dolori del Bologna, e ha pure più gol sul groppone.