È ripartita la serie A di calcio, nella penultima domenica di agosto, un po’ in sordina, come sempre quando il più grande spettacolo del weekend (talvolta del week middle) si riavvia in anticipo rispetto ai grandi lustrini e cotillons della stagione televisiva.
Comunque, tempo 1-2 settimane, e il grande carrozzone mediatico tornerà a girare a pieno regime; e così torneremo finalmente ad avere contezza precisa che il massimo campionato… è ripreso.
Per intanto, in questo incipit di torneo ancora falsato dall’atmosfera e dai fantasmi delle vacanze, e in cui quasi nessuno ha voglia di pareggiare, la notizia del giorno è che la Juventus si è fatta superare in casa da una quadrata Udinese. Karnezis ha fatto più di un miracolo, ma non è per imprese simili che Buffon è diventato quasi un padre della patria? Il giustiziere dello “Juventus Stadium” si chiama invece Théréau, che ha gelato la tana dei pluriscudettati al 77’. Per i bianconeri la disfatta casalinga nel turno inaugurale del campionato è un evento che non ha precedenti nella storia: nelle altre quaranta occasioni in cui il loro cammino in serie A era iniziato tra le mura amiche, infatti, le zebre torinesi avevano vinto trentatré volte e pareggiato sette.
Non è una disfatta ma una delusione sì, quella di cui in un galvanizzatissimo “Franchi” si è reso protagonista il Milan: per gli uomini di Mihajlovic inizio tutt’altro che morbido, un’euro-sfida sul terreno dell’ambiziosa Fiorentina post-Montella, disposta a tutto per far valere il fattore campo. E così è stato: con due gol su altrettanti calci piazzati i viola hanno rimandato a casa battuti i diavoli all’alba del possibile anno della loro rinascita. I gol sono di Marcos Alonso su punizione al 38’ e di Ilicic su rigore al 56’. Delle squadre attualmente in vetta, proprio quella guidata da Paulo Sousa sembra quella più solida e in grado di dare maggiori garanzie di leadership.
Vittorie all’ultimo tuffo per l’Inter al “Meazza” nel derby nerazzurro con l’Atalanta (Jovetic al 93’) e del Palermo al “Barbera” contro il Genoa (91’ El Kaoutari).
Di rimonta, invece, è il trionfo interno del Sassuolo contro il Napoli: quasi al pronti-via passano in vantaggio i partenopei con la colonna Hamsik (3’). Poi gli ospiti rinunciano a chiudere la gara e prestano il fianco al ritorno dei neroverdi, che riprendono fiato al 32’ col gol di Floro Flores. E quando i giochi sembrano fatti per un pareggio tutto sommato plausibile, all’84’ Sansone trova il colpo che consente agli estensi… di espugnare il proprio campo!
Comincia male il nuovo decisivo capitolo della carriera di Maurizio Sarri, ma il suo passato non è che abbia molti motivi in pù per sorridere. Al “Castellani”, infatti, l’Empoli inizia il suo torneo da vittima sacrificale del Chievo: illude Saponara al 6’, poi gli ospiti dilagano, sotto lo sguardo impotente dei biancocelesti e quello sconvolto dei loro sostenitori. Al 55’ Meggiorini fa 1-1, cinque minuti dopo Birsa ribalta il punteggio, e quando non sono passati neanche dieci minuti dal pari, Paloschi mette fine alle ostilità. Corsaro come il Chievo è il Torino a Frosinone: Quagliarella al 59’ e Baselli al 64’ sporcano la prima assoluta in A dei ciociari, a cui resta l’orgoglio di aver condotto la gara per un tempo intero, grazie al gol-lampo di Soddimo, al 6’.
Sampdoria-Carpi 5-2; vittoria spettacolare quanto agevole per i blucerchiati, maturata tutta nel primo tempo, e lodi fin troppo facili per Zenga, ma saranno certamente altri i banchi di prova destinati a misurare il reale valore del suo undici. Per il momento, comunque, i tifosi si godano pure le prodezze di Muriel ed Éder (una doppietta per ciascuno, rispettivamente 21’-31’ e 14’ su rig.-33’), insaporite dalla ciliegina di Fernando, al 21’. Una serata, quella della Samp, da dominatrice, capace però di essere anche generosa: e così, acquisita ( e largamente) la vittoria dopo meno di 35 minuti, la squadra doriana ha pensato bene di concedere al suo malcapitato sparring partner, presenza nuova di zecca nella massima serie, l’onore di bagnare la prima al “Ferraris” con due reti platoniche, eppure storiche: quelle di Lazzari al 38’ e di Matos all’87’.
Negli anticipi di sabato erano andate in scena le due capitoline. Bene la Lazio, 2-1 in casa contro il Bologna neopromosso e ancora un po’ frastornato: per Pioli, allenatore dei felsinei nel 2013-14, la vendetta dell’ex. I gol tutti nel primo tempo: segnano Biglia al 17’ e Kishna al 23’ per i biancocelesti, di Mancosu il gol emiliano della bandiera al 44’. Un po’ meno bene la Roma che, fedele alla sua sindrome del “passo falso”, colleziona l’ennesimo della serie all’esordio nella nuova stagione. Florenzi al 66’ rimedia al gol di Jankovic, giunto al 61’, e rende la fatal Verona un po’ meno fatale.