Dite a Vincenzone Nibali che il Tour, purtroppo, non è iniziato il 20 luglio.
Ditegli che non può pretendere di spaccare il mondo a tre tappe dalla fine; ma se poi non trovate il coraggio di dirglielo, be’ allora non vi resta che godervi lo spettacolo.
E rammaricarvi, semmai, che lo squalo dell’Astana non si sia svegliato prima: ecco, cosa sa fare nella sua forma standard. Ad esempio tornare re nella tappa “principessa” del Tour alpino (quella regina sarà, o dovrebbe essere, domani, con l‘Alpe d’Huez), la Saint Jean de Maurienne–La Toussuire di 138 km.
Solito supergruppo di ventisette fuggitivi a pochi chilometri dall’inizio della corsa. Tra essi c’è anche Joaquim Rodriguez della Katusha, che ieri si era abbonato alla vittoria nei traguardi intermedi prima dell’esplosione di Bardet (Ag2r). Dietro di loro, però, stavolta c’è un’orda d’oro più agguerrita che mai: da essa Nibali, Contador (Tinkoff) e Valverde (Movistar), lo scudiero di Quintana, si staccano quasi subio per andare alla caccia degli avanguardisti. Rodriguez mette le mani sul gpm del Col du Chaussy , poi esce indenne dalla mini-scrematura del gruppo di testa, che passa da ventisette a ventuno corridori. Diventeranno poi diciotto, al cominciamento della salita al Croix de Fer.
Proprio in quel momento, un lampo di Roland (Europcar), già protagonista della tappa di ieri, manda in solluchero i francesi: che la sua iniziativa possa eguagliare le imprese di Vuillermoz e Bardet? Intanto, mentre il francese prende il largo, Nibali, grazie alla collabotrazione del compagno Scarponi, si pone, d’autorità, in testa al gruppo degli inseguitori. Roland passa per primo al Croix de Fer, e Nibali lo segue a ruota, dopo essere riucito a vanificare un assalto di Valverde.
Lo stesso scenario si ripete al Col du Mollard, tant’è che, in pratica, il francese e l'italiano vengono considerati una sorta di “coppia di fatto” in testa. Bardet, l'eroe di ieri, prova a fare il terzo incomodo, ma non affonda. Mancano 16 km, e la coppia scappa: Nibali supera Rolland, e si pone in testa. E quando mancano 11 km il messinese ha ben 2'18'' di vantaggio sul gruppo degli inseguitori con Froome, Quintana, Valverde e Contador, che diventano 2’21’’ quando ne mancano 6.
Alle sue spalle, un chilometro dopo Quintana, come richiamato da un coguaro della foresta amazzonica, accelera in modo assassino e porta il suo primo vero attacco diretto a Froome. La maglia gialla della Sky prova a ricucire con mosse scacchistiche, ma Quintana sembra essersi messo bandana al collo e machete tra i denti. Contador e Valverde, intanto, perdono contatto. Il colombiano è esplosivo ma il suo obiettivo non è riprendere Nibali: questi ha ancora 1’ di vantaggio sul suo immediato inseguitore all’ultimo chilometro, e con questo distacco andrà a prendersi il suo primo traguardo in questo Tour. E finalmente, bravo Vincenzo! Il quarto posto (!) in classifica generale te lo meriti tutto! Che balzo dal settimo che occupava fino a ieri. E che smacco per Geraint Thomas, uomo di fiducia del generalissimo Froome, letteralmente detronizzato! A Quintana, intanto, l’assalto alla diligenza condotto all'arma bianca è servito a guadagnare ben trenta secondi su Froome: un prezioso tesoretto, spendibilissimo nel tappone di domani.