Sarà che si parla del gran premio tedesco e la tecnocrazia sembra attinente all’elettronica del mondo motori, ma Marc Marquez sembra aver davvero risanato il debito che si portava avanti in questo Mondiale 2015.
Lo spagnolo della Honda torna ad essere come era stato conosciuto lo scorso anno: l’alieno incredibile capace di architettare, costruire e sedimentare un margine stratosferico, capace di condurre innumerevoli giri a velocità sovrumane, con tanto di record in pista e tempi da qualifica e capace, soprattutto, di vincere col sorriso francobollato in faccia, senza errori, senza cadute, senza i venti anni che lo fanno talvolta sobbalzare.
Partiva dalla Pole Position, ma nei primi giri ha lasciato fare ad un Jorge Lorenzo il quale, questo non gli venga mai tolto, è stato autore di una partenza brillante da dieci in pagella, come solo con Assen poteva comparare.
Jorge era davanti e Marquez ha aspettato giusto cinque giri per giocare a nascondino, sbucare fuori e poi nascondersi di nuovo, tanti erano i secondi di distacco.
Tana libera tutti e, giusto per rimanere in casa, il secondo posto se l’aggiudicato Daniel Pedrosa sulla gemella Repsol Honda.
Dani è stato fenomenale nel sorpasso pulito e all’esterno fatto a Valentino Rossi dopo essere stato meticolosamente copiaincollato per una manciata di giri.
Oggi Dani schiarisce ogni dubbio sulla convalescenza: è guarito ed è tornato sul podio, proprio in Germania, lui che qui conta il record di quattro vittorie.
Terzo posto per un Valentino Rossi, il quale, usura gomme a parte, era letteralmente incontenibile sulla sua Yamaha Factory.
Si era messo in mente di prendersi il podio e tanto è stato.
Tra polverose e aggressive staccate, ha fatto ciao col piede prima a Iannone e poi a Lorenzo e Pedrosa, ma a metà gara ha dovuto cedere il passo allo spagnolo e, nonostante sia ancora leader della classifica mondiale, ha dovuto accontentarsi del gradino più basso di quel podio tanto cercato.
Quarto posto per un Jorge Lorenzo deluso dalle prestazioni, dopo la speranza vivida della vittoria a inizio gara, quando ha fatto il diavolo a quattro in pit lane, con uno slalom e quattro sorpassi nel corso della partenza stessa.
Andrà meglio alla prossima e chissà quante altre volte si troverà ancora ruota a ruota con Marquez suo acerrimo nemico.
Quinta casellina per l’abruzzese Andrea Iannone, che tiene alto il morale in casa Ducati, dopo la brutta caduta in curva cinque del compagno di team Andrea Dovizioso, che nulla voleva se non limitare i danni dopo un difficile week end ed una sequenza mai interrotta di quattro gare sfortunate.
Sesto e settimo si piazzano Smith e Crutchlow.
E condimento del panino dei fratelli Espargaro è Danilo Petrucci, in mezzo a Paul e Aleix.
Trenta giri al limite, vissuti tra i brividi del rettilineo principale e i cambi di direzione e la discesona tedesca che questo circuito regala e inietta.
Appuntamento a Indianapolis, con i muscoli colmi di questa domenica arancione.