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Tour de France, ad Utrecht il ruggito del canguro

Nella crono di apertura si impone Dennis

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La prima maglia gialla del Tour de France 2015 è australiana. Così come lo era stata la prima maglia rosa dell’ultimo Giro d’Italia.

Ad Utrecht è stato infatti Rohan Dennis, venticinquenne corridore di Adelaide in forza alla Bmc, a mettersi per primo indosso il vestimento color canarino che fa leader di classifica. E ad iniziare la rituale translatio imperii che, tra alti e bassi, clamorosi colpi di scena e monumentali colpi di reni, continuerà fino agli Champs-Élysées.

Dunque, il Giro di Francia inizia dall’Olanda con una cronometro individuale di 14 chilometri (13,8, per chi non ama arrotondare). Da Utrecht a Utrecht: il più veloce a coprire il percorso poliptoto, all’ombra della cattedrale di Santa Caterina e del castello De Haar, è stato, come detto, l’oceanico Dennis, col tempo di 14’56’’ (55,2 km/h).

Professionista su strada dal 2013, Rohan Dennis si è presentato ai nastri di partenza della Grand Boucle con un biglietto da visita di tutto rispetto: nel corso del 2015, infatti, ha detenuto per ottantatré giorni consecutivi il record dell’ora. Un piccolo-grande campione della velocità a tempo: non stupisce, dunque, che in apertura della corsa delle corse sia riuscito a spuntarla sui ben più favoriti Tony Martin (Etixx) e Fabian Cancellara (Trek). E, praticamente, a metterli in fila alle sue spalle.

Il tedesco, infatti, si è piazzato secondo, con cinque secondi di ritardo sulla maglia gialla; subito dietro di lui è arrivato lo svizzero trentaquattrenne, che accusa un secondo in più di distanza. A seguire Tom Dumoulin, uno degli alfieri della Giant resi celebri dallo spot dello shampoo alla caffeina lanciato durante la rosea: per lui 8” da Dennis. E poi ancora Jos Van Emden della Lotto NL, -15”. Il migliore degli italiani è stato Adriano Malori della Movistar, che ha chiuso all'ottavo posto, a 29” dal vincitore.

E l’uomo più atteso della truppa tricolore, lo squalo di Messina che ha sbranato il Tour lo scorso anno? Non ha strafatto ma ha fatto bene: con la sua pedalata, infatti, Vincenzo Nibali (campione in carica, chapeau), che di secondi di ritardo su Dennis ne ha quarantatré, è riuscito a tenere a bada quelli che, da domani in poi, quando il cronometro verrà azzerato, diventeranno inevitabilmente i big della gara. Se il buon Vincenzo non si concede già stasera uno champagnino è per pura scaramanzia: eppure ne avrebbe ben donde, con 7" su Chris Froome (Sky), 15" (!) su Alberto Contador (Tinkoff) e 18" su Nairo Quintana (Movistar).

In questa fase ballerina della corsa gialla, lasci pure che i canguri si divertano a saltare; fino a quando la competizione non diventerà più feroce, continui pure, da vero squalo, a far scorgere solo la punta della sua pinna caudale. Siamo solo al principio.

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