Un pareggio per neppure pochi intimi.
Si è giocato a porte chiuse, la sera di venerdì 12 giugno, al Poljud Stadium di Spalato, e alla fine è stata la decisione migliore per limitare il fanatico estremismo dei tifosi croati, neonazisti ruggenti. Milano docuit (era il novembre dello scorso anno), dunque nessuna riedizione dello spettacolo di "San Siro", con gli stendardi recanti i simboli degli ustascia e il bombardamento di fumogeni. Loro, i tifosi di casa, comunque ci avevano già pensato a lasciare un presidio simbolico dentro lo stadio: quella svastica, “scolpita” proprio in mezzo al terreno di gioco (e malamente camuffata da un addetto alla sua manutenzione, durante l’intervallo), non poteva fare del male fisico. Ma l’ha fatto al livello delle coscienze.
Croazia-Italia, match clou del girone H di qualificazione ad Euro 2016 in un clima da allenamento, dunque: e in questo clima il sempreverde Buffon si concede il lusso di parare un rigore al piè potente Mandzukic, oggetto del desiderio di mezza Europa. È soltanto il 6’. Alla seconda occasione, però, l’attaccante dell’Atletico Madrid non fallisce e, al termine di una fulminea azione di contropiede dei suoi compagni, insacca. 1-0.
Soltanto pochi istanti prima El Shaarawy, l’italo-egiziano del Milan, si era visto negare la gioia del gol per un fuorigioco inesistente: dal che era partita una protesta degli azzurri, a cui l’arbitro non aveva dato alcun ascolto, mentre i padroni di casa erano lesti a rifarsi in avanti proprio nel momento in cui l’italica difesa era sguarnita. Nel finale di tempo, però, c’è un po’ di fortuna anche per l’Italia: 36’, fallo di mano di Mandzukic in area croata, protagonista nel bene e nel male della serata. Davanti a Subasic, Candreva tira alla Totti e trova il pareggio.
Il secondo tempo vede una squadra di Conte più coraggiosa, ma poco incisiva: Pellè e Parolo falliscono di un niente il gol del ko, e anche El Shaarawy manca per un pelo la sua personale rivincita. La Croazia, invece, chiude con l’espulsione di Srna, lo stesso che aveva subito il fallo da cui era scaturito il primo rigore della gara. In classifica, tutto invariato: slavi sempre avanti di due punti rispetto ai nostri beniamini, che a loro volta hanno due punti di vantaggio su una deludente Norvegia. Ma attenzione alla Bulgaria!