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Giro d’Italia, è sempre più Contador

Mikel Landa vince la tappa

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Vetus tertius datur.

A dispetto dei proverbi.  Mikel Landa, terzo della classifica generale dalla decima alla tredicesima giornata del Giro d’Italia, si è “riciclato”, e bene, come vincitore della quindicesima giornata: la supertappa Marostica-Madonna di Campiglio.

Poco mancava che Alberto Contador, sempre più prenditutto, mettesse la firma anche sul traguardo. Ma era comunque destino che fosse un’altra giornata “spagnola” al Giro: dopo il doblete Intxausti-Contador nell’ottava tappa, ecco servito un altro ispano-tandem, il Landa-Contador. Il secondo termine del binomio è sempre lui, l’ineffabile Pistolero: e sempre in una fase di crescita. Quando festeggiò in parallelo col connazionale di Amorebieta aveva appena rifilato due secondi in più al suo grande competitore Fabio Aru; ora che divide il trionfo di giornata col corridore Astana nativo di Murgia  guadagna sul quattro ben sei ulteriori in più. Insomma, dopo la mini-crisi Contador torna a far quadrare i suoi… conti in vetta alla graduatoria.

Ė arrivato terzo, Contador, subito dopo Yury Trofimov della Katusha. E così, in virtù del suo piazzamento nell’ordine d’arrivo, si è intascato altri 4” di abbuono. Chi, non avendo seguito la tappa, scommettesse che questo terzetto certamente non veniva fuori dal gruppo che aveva tentato la fuga per la vittoria, vincerebbe ma a metà: proprio Trofimov era tutto quello che rimaneva di un drappello di fuggitivi piuttosto agguerrito.

Esso si era formato poco prima che si arrivasse al primo Gran Premio della Montagna della giornata, alla salita della Fricca, e comprendeva un primo nucleo con Giovanni Visconti della Movistar, Johann Chaves della Orica GreenEDGE, Mikel Nieve Iturralde della Sky e Ilnur Zakarin, compagno di squadra del succitato Trofimov e già vincitore della decima tappa.

Il gruppetto si è dissolto non appena Zakarin e Visconti, superato il gpm, hanno tentato l’allungo, con successo; sicché gli altri si sono fatti risucchiare da un altro plotoncino in ascesa, quello di Kanstantin Siutsou della Sky, Beñat Intxausti della Movistar, Sergio Paulinho della Tinkoff-Saxo, Diego Rosa della Astana e poi Hubert Dupont e Matteo Montaguti della AG2R. Da quel momento in poi sono stati questi nuovi sei a tenere il passo dei due al comando, e ad essi si è poi aggiunto anche Trofimov.

A poco più di quattordici chilometri dalla fine, i fuggiaschi erano stati ripresi ma non completamente domati; finito subito in niente un tentativo di attacco di Ryder Hesjedal della Garmin, uno dei top hunters, si muovevano i pezzi pregiati della carovana, congiuntamente ai luogotenenti: e mentre Aru cominciava la sua solita danza allo scacco matto nei confronti di Contador, intento più ad avvolgerlo nelle sue spire che a bruciarlo nello scatto, i loro gregari si sguinzagliavano contro i pochi fuggitivi superstiti. Alla fine è toccato ad un uomo di Aru, cioè appunto Landa, andare a tarpare le ali all’ultimo mohicano Trofimov. Salomonico risultato prima del riposo: al sardo, attraverso un suo gregario, la vittoria della tappa, a Contador una leadership sempre più puntellata nella classifica rosa.

Oggi, come accennato, i corridori potranno beneficiare dell’ultima sosta prevista dal calendario. Poi scatterà la settimana decisiva: per rivoluzionare o per confermare.

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