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Tennis, svolta in Gran Bretagna: niente tornei femminili per le donne trans

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La partecipazione delle donne transgender ai tornei professionistici femminili è uno dei temi più controversi del mondo dello sport. Una svolta rilevante in questo senso è arrivata dalla Gran Bretagna dove, a partire dal nuovo anno, alle donne transgender non sarà più permesso di giocare a tennis nella categoria femminile. Questo avverrà, a partire dal prossimo 25 gennaio, nella maggior parte dei tornei britannici, dopo la decisione della Lawn Tennis Association, l'organo di governo del tennis inglese. 

Quella messa in atto dalla LTA è una vera e propria marcia indietro rispetto alle regole vigenti, che consentono ai giocatori di identificarsi liberamente nel genere che preferiscono, ma dal 2025 non sarà più così. Agli individui nati come maschi sarà possibile competere, almeno all'interno dei tornei sotto la giurisdizione della LTA, soltanto nella categoria maschile. La novità non riguarderà le partite internazionali. Questo non avverrà quindi nel circuito WTA o ATP, che organizza i Masters e gli Slam, tra cui Wimbledon. 

La LTA ha spiegato la propria decisione con una nota ufficiale: "È chiaro che il tennis e il padel sono sport influenzati dal genere: l'uomo medio ha un vantaggio quando gioca contro la donna media", si legge nel comunicato, "l'attuale ampio consenso, inclusa la conclusione della revisione effettuata dallo Sports Councils Equality Group, è che questo vantaggio probabilmente sarà mantenuto in misura significativa nelle donne trans, rendendo la concorrenza potenzialmente sleale".  

"Ecco perché stiamo cambiando la nostra politica per impedire alle donne trans e agli individui non binari, assegnati come maschi alla nascita, di giocare nella categoria femminile in competizioni specifiche. Vogliamo incoraggiare le sedi locali a garantire che siano il più inclusive possibile per le persone trans e non binarie, offrendo opportunità di competere in un ambiente amichevole", conclude il comunicato. 

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