In Belgio ricomincia la Formula 1, dopo la pausa estiva: le temperature non sono le migliori e la pioggia incostante importuna i piloti in pista.
Tuttavia, il gelo più totale è sceso tra i ferraristi, i quali, in silenzio, commentano con sguardi malinconici le prestazioni alquanto deludenti di Alonso e Massa, rispettivamente nono e decimo.
La delusione, solitamente, nasce dall’illusione; perchè si erano illusi davvero, questa volta, i ferraristi, dopo che Alonso è stato sempre primo in q1 e q2, con tempi record registrati soprattutto nel primo settore.
E invece sono andate male le qualifiche per il team di Domenicali, in questo Belgio che non ha più il sapore italiano dal lontano 2007, quando ci fu una delle più belle doppiette Ferrari di sempre.
La pole position è stata contesa fino all’ultimo millesimo di secondo non solo dai campioni in lizza, ma anche da piloti fino ad oggi estranei al panorama top ten, tra i quali spicca, sicuramente, un Paul Di Resta che si è ritrovato fiondato in prima posizione a meno di tre minuti dalla fine della q3.
Bella rimonta per una Force India reduce di mondiali mesti e grigi, ma non si può ottenere tutto in una sola giornata e così Di Resta si è dovuto accontentare di essere nella top ten in quinta posizione e non primo, poiché la pole è stata letteralmente agganciata da Hamilton per la quarta volta consecutiva; e sorride con braccia alzate il pilota della scuderia McLaren, applaudito da Lauda (attento osservatore) e addirittura appellato, forse un po’ troppo in fretta, “mago della pioggia”, per via delle qualifiche di oggi e per via anche del suo casco giallo che tanto ricorda il casco di Senna.
Secondo e terzo posto per i piloti della RedBull Vettel e Webber, che non si sono distinti se non in q3 e che in q2 erano persino in eliminatoria.
Quarto posto per Rosberg, il quale, invece, per tutte e tre le sessioni ha fatto registrare sul riquadrino tempi fenomenali, nonostante la pioggia e la difficoltà del circuito.
Relativamente male per le Lotus che, certamente si sono ritrovate in settima e ottava posizione, ma che promettevano di più, specie nella seconda sessione.
Nonostante chiude con un quattordicesimo posto, tutti gli applausi vanno a Van Der Gard, il quale per tutta la seconda sessione si è alternato tra la prima e la terza posizione, compresso tra gli storici campioni o addirittura primo, a dominare le qualifiche.
A Spa si puntava sulle scuderie di sempre, eppure sono emersi nuovi piloti provenienti da team fino ad oggi anonimi; a Spa non si credeva possibile una rimonta di Hamilton, il quale è stato all’ombra durante le libere.
A Spa, durante questi due giorni, non si è mai detto qualcosa di completamente giusto, perché la pioggia ha sconvolto tutto e perché in circuiti come questo le sorprese sono varie; è dunque attesa con ansia la gara di domani, una gara che, per l’eterogeneità dei colpi di scena, si consumerà rapidamente, tutta d’un fiato, un po’ a ricordare la pioggia che, in questo circuito così strano, da un momento all’altro, in un battito di ciglia, si asciuga completamente e lascia pulito il rettilineo.