Un anno e mezzo di carriera in Motogp e ormai detta legge, scrive la storia della velocità, cementifica i numeri e li mette uno sull’altro, come a costruire un edificio gigante ed imponente.
Sì, è lui, proprio lui: Marc Marquez, che sul Circuito di Indianapolis si prende la decima vittoria stagionale consecutiva (unico pilota che fece lo stesso fu il grande Agostini).
Insomma, nonostante, sin dalla partenza, la gara sia stata vissuta, combattuta, sudata, ancora una volta lo spagnolo che monta una fluorescente Repsol Honda è stato attento a non mollare quel gradino centrale e con tutto il suo coraggio si è imposto e ha chiuso primo.
A seguirlo, competitivo, tenace, tornato l’Jorge di due anni fa, un Lorenzo carico e disumano occupa lo scalino medio del podio.
Terzo posto per Valentino Rossi (autore di una partenza brillante), il quale porta alto il nome di una Yamaha che su questo tracciato così composito riesce a battagliare con la Repsol che vola e riesce a raggiungere elevatissime velocità di punta.
Quarto posto per Dani Pedrosa (risalito di ben quattro posizioni dalla partenza) e quinto posto per Aleix Espargaro (un ragazzo motivato e pieno di spunti sempre azzeccati).
Sesto si piazza Smith, davanti ad un Dovizioso che è stato stellare e aggressivissimo nella prima parte di gara, ma che ha dovuto retrocedere di molte posizioni per via della propria Ducati in decelerazione, impotente, stanca nelle ultime tornate.
Peccato anche per Andrea Iannone, il quale, un giorno dopo il suo venticinquesimo compleanno e pochi giorni dopo il contratto con la Ducati Ufficiale, fa la miglior partenza della sua vita, ma, sfortunatamente, a una manciata di giri dal termine, è costretto al ritiro per problemi alla moto.
L’abruzzese Iannone alla domanda “problemi agli pneumatici?” risponde a metà tra la rassegnazione e l’ironia “No, semplicemente la moto non andava più”.
Sportivo e prestante, chiude un week end ricolmo di esperienze.
E da Indianapolis pare essere tutto.