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A Montecarlo Rosberg domina

Secondo Hamilton, terzo Ricciardo; Alonso quarto

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Settantotto giri intensi, moderati il giusto da abbinarsi e mescolarsi all’eleganza composta di Montecarlo.
Un Gran Premio, quello appena concluso, che ha visto, in questi settantotto giri, trionfare Nico Rosberg, il quale, dalla pole position, dallo scatto iniziale fino agli ultimi metri, ha regnato sovrano e ha dimostrato di avere il giusto passo gara su una (questo è giusto) vettura che permetterebbe a chiunque il successo.
La prestazione eccellente della Mercedes fa il bis col secondo posto di Lewis Hamilton, ottimo pilota per tutta la gara, nonostante abbia rischiato, per via dell’entrata nell’occhio sinistro di qualcosa di indefinito, di perdere il secondo posto, dato il passo gara discendente negli ultimi giri e dato Ricciardo alle calcagna, che incalzava più che mai.
Ma il pilota britannico è stato fortunato e si è aggiudicato il secondo posto, rimanendo davanti a Dani Ricciardo (il quale, su RedBull, si prende il gradino più basso del podio per la seconda volta).
La classifica monegasca continua con Alonso, il quale (non ottimo in partenza, contrastato dallo stesso Kimi Raikkonen) si aggiudica il quarto posto, senza estasi, senza felicità, puntando solo al futuro.
Ai tubi di scarico del ferrarista, Hulkenberg, Button e Massa si piazzano in quinta, sesta e settima posizione.
Ottime le prestazioni della Marussia di Bianchi, che ottiene punti fondamentali e deludente, invece, la gara di Kimi Raikkonen.
Il medesimo Kimi che è scattato benissimo, rimontando di due posizioni (grande miracolo, a Montecarlo), ma che è stato tamponato due volte, delle quali l’ultima per mano di Magnussen, quando mancavano solo quattro giri alla conclusione.
Deve accontentarsi del dodicesimo posto e pregare molto che il team di Maranello non si ricreda su di lui.
Ma un occhio bisogna pur buttarlo al quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel.
Quest’anno capitano proprio tutte a lui: il tedesco, infatti, al quinto giro si è accorto che la monoposto non spingeva più, è stato sopraggiunto da ben sei piloti, ha deciso di andare ai box e, proprio lì, errori su errori da parte dei meccanici.
È tornato in pista ultimo, accanto a Rosberg: tasto dolente per un pilota che per quattro anni consecutivi ha doppiato gli altri.
Ma non è finita qui: altri tre giri in pista e si è ritirato definitivamente, in sella ad una monoposto che non eseguiva più i comandi.
Amaro week end per lui, fuori insieme a Sutil, Maldonado, Kvjat e Perez.
Si sa: la Formula1 è anche questo e Montecarlo, in particolare, come tutti i ricchi che si rispettino, non guarda in faccia nessuno.
 

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