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F1 | GP Miami 2023: analisi circuito

Nuovo asfalto, curve veloci e lente e lunghi rettifili caratterizzano il tracciato

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Ad una settimana dal GP Azerbaijan che si è disputato al Baku City Circuit e vinto dalla Red Bull di Sergio Perez, questo fine settimana la Formula 1 farà tappa negli Stati Uniti per il GP Miami presso il nuovo Miami International Autodrome. Il tracciato situato in nella città di spicco della Florida sarà teatro del quinto appuntamento iridato della stagione 2022. La pista statunitense si snoda attorno all'Hard Rock Stadium, la casa dei Miami Dolphins della lega NFL.

F1 | GP MIAMI 2023: ANALISI CIRCUITO

Il Miami International Autodrome misura 5412 metri ed è composto da 19 curve, delle quali undici a sinistra e otto a destra. Saranno 3 le zone DRS: la prima dalla curva 9 alla curva 11, la seconda sul lungo rettifilo che porta alla brusca frenata della curva 17 e l'ultima sul rettilineo del traguardo che porta dalla curva 19 alla curva 1. I punti di frenata più impegnativi sono tre: curva 1, 11 e 17. Secondo i tecnici della Brembo, la durata della fase di frenata è di 13.21 secondi, pari al 15% della percorrenza sul giro.

La lunghezza della fase di frenata è di 555 metri, pari al 10% della percorrenza del giro. Per la tappa statunitense la Pirelli Motorsport ha portato le seguenti mescole: hard C2, medium C3 e soft C4, i tre compound centrali della gamma. Le pressioni minime al via saranno di 24.0 (avantreno) e 20.5 psi (retrotreno). Il camber massimo concesso sarà di -3.25° (anteriore) e -1.75° (posteriore).

Dall'onboard camera delle simulazioni, analizziamo il Miami International Autodrome. Dalla linea del traguardo alla prima curva vi sono circa trecento metri di distanza. Curva 1 è una destra da affrontare in seconda marcia a 88 km/h, alla quale segue verso sinistra la curva 2, da percorrere parzializzando l'acceleratore in quarta marcia a 176 km/h. In seguito vi è il cambio di direzione verso destra per la curva 3, ad ampio raggio di percorrenza, che si affronta in sesta marcia a 257 km/h. Il successivo breve allungo porta alla rapida chicane sinistra-destra delle curve 4 e 5, ambedue da percorrere in quinta marcia alle rispettive velocità di 266 km/h e 238 km/h.

Dopo vi sono tre curve verso sinistra in successione. Curva 6 si percorre attaccando il cordolo interno in sesta marcia a 232 km/h per poi allargare la traiettoria per impostare prima la curva 7, lungo la quale i pneumatici dal lato destro della monoposto saranno soggetti a un notevole surriscaldamento termico e servirà grande stabilità al retrotreno, quarta marcia a 165 km/h, e successivamente stringere la linea interna verso il punto di corda per la curva 8 da fare in terza marcia a 124 km/h.

La trazione in uscita da quest'ultima è fondamentale: prima si riesce a parzializzare l'acceleratore, migliore sarà velocità in uscita per il seguente allungo che porta prima verso la curva 9, una destra da affrontare in pieno in ottava marcia a 303 km/h, alla quale segue la prima zona DRS del tracciato dove le monoposto percorrono la curva 10 in ottava marcia a 311 km/h e in seguito affrontano il rettilinei che porta alla staccata della curva 11. Curva 11 è una sinistra con un angolo di poco inferiore ai 90 gradi che si affronta in seconda marcia a 96 km/h e dalla quale inizia un sequenza di curve lente a bassa velocità di percorrenza.

Successivamente, vi è verso destra la curva 12, da affrontare in terza marcia a 122 km/h, seguita dal cambio di direzione verso destra per la curva 13, da percorrere con la medesima marcia a 131 km/h. In seguito vi è la lenta chicane sinistra-destra delle curve 14 e 15, da affrontare a 66 km/ in ingresso e 72 km/h in uscita, alla quale segue verso sinistra la curva 16, terza marcia 99 km/h, la cui trazione in uscita è fondamentale per il successivo lungo rettilineo dove è possibile usufruire della seconda zona DRS della pista statunitense.

Al fondo del medesimo rettifilo vi è il punto di frenata più impegnativo del Miami International Autodrome, quello della curva 17. Secondo i tecnici della Brembo, le monoposto decelerano da 311 km/h a 66 km/h nello spazio di 113 metri e nell'arco temporale di 2.69 secondi. La decelerazione è di 5.3 G, la potenza frenante di 2977 kW, il carico esercitato sul pedale del freno è 162 chilogrammi. Curva 17 è una sinistra da affrontare in seconda marcia a 77 km/h, alla quale segue la rapida chicane sinistra-destra delle curve 18 e 19, da affrontare rispettivamente in sesta marcia a 244 km/h e in settima marcia a 272 km/h, che immette sul rettifilo del traguardo dove sarà possibile utilizzare il DRS nella terza zona disponibile.

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