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Andrea Iannone ad Austin

Gara e albo d'oro

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In sella ad una Ducati Pramac Racing, infilato in una tuta fluorescente che segna il numero 29, Andrea Iannone, ad Austin, si è distinto per la sua classe.
Il pilota abruzzese, durante la sua diciottesima gara in MotoGp (il cui risultato migliore è stato, prima di oggi, un ottavo posto), ha rischiato di finire sul podio in terza posizione, davanti a quelle Respol Honda, le quali, in Texas, hanno decisamente volato.
È scattato benissimo, ritrovandosi terzo, senza mai mollare quella posizione.
Nemmeno quando Valentino Rossi, inferocito, dopo quattro sorpassi, ha deciso di metterlo nel mirino.
Rossi lo ha sorpassato, ma Andrea ha mantenuto il passo gara e, in un battito di ciglia, gli ha risposto con un sorpasso all’esterno, così pulito ed altero, che Rossi non si è più azzardato.
È stato fortissimo, determinato, invidiabile.
Ma le gomme, a poco più di metà gara, non ce l’hanno più fatta e l’abruzzese è stato sopraggiunto da Bradl, Dovizioso e Smith, chiudendo, definitivamente, settimo.
Come abbia chiuso non importa.
I numeri parlano chiaro ed è evidente che il pilota, dopo 24 podi (19 in classe 250 e 5 in classe 125) sta rispondendo alle altere richieste della classe MotoGp, con ottimi spunti e grinta da vendere.
 

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