Era dal 1980 che non veniva annullata una gara nella classe regina del motociclismo. Era in Austria, e nevicava molto. Oggi, sul circuito di Silverstone, è bastata una pioggia continua a determinare l’annullamento delle gare di MotoGP, Moto2 e Moto3 del Gran Premio d'Inghilterra.
Un avvenimento storico, sulla quale nulla ha potuto la decisione di anticipare la partenza alle 12.30 a causa dell’incognita meteo. Da questa mattina, la pioggia si è infatti puntualmente e abbondantemente abbattuta sul circuito inglese, scatenando l’inevitabile e interminabile odissea di riunioni, rimandi, controlli, accuse, giustificazioni e ipotesi contrastanti sul da farsi. E così i piloti, nella confusione più totale e dopo un’attesa incredibile ed estenuante di quasi sei ore, hanno ricevuto la notizia che tutti si aspettavano, considerando che già al termine delle FP4 di ieri il tracciato aveva mostrato gravi problemi di acquaplaning.
Scartata l’ipotesi di rimandare la gara a domani per motivi economici e logistici, la riunione tra Dorna, Fim, team e piloti aveva deciso di attendere a oltranza il miglioramento delle condizioni atmosferiche per sperare nell’interruzione o almeno nella diminuzione della pioggia e soprattutto nell’asciugamento della pista, che in alcuni punti presenta buche e avvallamenti che hanno impedito all’asfalto di drenare l’acqua. Anche il secondo via, previsto per le ore 15 italiane, era stato ulteriormente posticipato per permettere ulteriori ispezioni dei commissari, l’ultima delle quali, quella delle ore 17, ha però dato il definitivo esito negativo. Ma a pesare sulla decisione è stato soprattutto il parere dei piloti, contrari a correre per evidenti ragioni di sicurezza.
A margine della decisione il GP di Gran Bretagna, la Safety Commission del Motomondiale - il Direttore Gara insieme a Loris Capirossi e a Franco Uncini - ha spiegato quanto accaduto. “Siamo stati costretti a cancellare l’evento a causa delle condizioni della pista. Si è trattato soprattutto dell’acqua che si è accumulata sul circuito. Abbiamo visto che, in alcuni punti, l’acqua non veniva drenata dall’asfalto. Abbiamo fatto tutto il possibile. Mai avremmo voluto cancellare ma la sicurezza è sempre la priorità assoluta”.
“Abbiamo fatto diversi tentativi, anticipando e posticipando gli orari. Ma alla fine le condizioni per correre in sicurezza non c’erano. E anche ritardando il più possibile, oggi, l’orario di partenza, non ci sarebbero state". A proposito del tracciato e su quanto accadrà in futuro: “Quest’anno, con la nuova superficie dell’asfalto, è stata in effetti la prima volta che si è vista questa consistente pellicola d’acqua. E’ stato fatto tutto il possibile da parte del personale del circuito ma non c’è stato nulla da fare. Per il futuro occorrerà intervenire, si sta pensando di aprire una indagine, che durerà 6 settimane, per cercare di comprendere quale sia stato il problema concreto che ha portato a questa situazione. Ma di certo si dovrà riasfaltare se si vorrà correre qui”.