In testa qualcosa può ancora riaprirsi.
È quanto ha lasciato intendere la XXXIII giornata del nostro massimo campionato di calcio. Meno cinque al termine. Dipenderà ora solo dalla fede, dalla speranza e dalla determinazione del Napoli far sì che questa specie di messaggio subliminale possa tramutarsi in realtà storica per il torneo. E già, perché ormai, a sbarrare la strada verso il settimo scudetto consecutivo alla Juventus, a quota ottantacinque punti, sono rimasti solo i partenopei, quattro lunghezze sotto.
Staccatissime, al di là del Vesuvio, sono le due romane, appaiate a 64 punti. Un gradino sotto sta l’Inter, partita per fare sfracelli e ora costretta a contendersi, con Lazio e Roma, gli ultimi due quarti di focaccia al tavolo della Champions League. Ricordiamo, naturalmente, che la Roma gioca su un doppio fronte: è impegnata a qualificarsi per la prossima competizione continentale nel momento stesso in cui sta ancora disputando l’edizione in corso. Chiudono la lotta per le euro-investiture cinque squadre che si giocano l’ultimo posto utile per l’accesso in Europa League: parliamo di Milan, Atalanta, Sampdoria, Fiorentina e Torino.
Dunque, cos’è successo in pythagorico solo? Il generoso Crotone, affamato di punti salvezza, è riuscito a rimontare nel finale Chiellini & c. grazie ad un gol-prodezza del nigeriano Nwankwo, più noto come Simy. I bianconeri erano andati in vantaggio quasi subito con Alex Sandro ma, contrariamente alle loro abitudini, avevano preferito gestire il vantaggio anziché affondare i colpi, come avevano fatto solo qualche giorno prima con la Sampdoria (probabilmente si illudevano gli juventini che il 3-0 del “Ferraris” fosse la terapia definitiva per gli strascichi depressivi da Champions). Situazione diametralmente opposta per il Napoli, che invece, al “San Paolo”, era stato costretto a riacciuffare per ben due volte l’Udinese. E poi, passata la “nottata” (psicologica), aveva preso il largo con Milik e Tonelli.
Nell’arco di dieci minuti (dal 64’, gol del 2-2 napoletano di Albiol, al 75’, quando Tonelli fa poker, passando per l’essenziale 65’, il minuto-gol di Simy a Crotone) si sono rimescolate le carte di un campionato. Questo significa che, domenica prossima a Torino, la truppa di Sarri non farà il notaio al cospetto dell’Allegra Armata; se affronterà la sfida diretta con la giusta convinzione (e torniamo al concetto iniziale), non ci sarà alcuna reincoronazione da notificare, o almeno non ancora.
Essendo due testacoda, Crotone-Juventus e Napoli-Udinese interessavano anche la zona calda della classifica. I coraggiosi calabresi, strappando un punto alla capolista, ne guadagnano anche uno sul sempre più malmesso Verona, sconfitto in casa dal Sassuolo. E si portano ad una sola lunghezza dalla quart’ultima Spal, che non è andata oltre lo 0-0 in casa con il Chievo. Non cambia quasi nulla, invece, per la classifica dell’Udinese, che può giovarsi della pesante debacle del Cagliari in casa dell’Inter.
Serie A XXXIII giornata (18 aprile 2018): Benevento-Atalanta 0-3; Crotone-Juventus 1-1; Fiorentina-Lazio 3-4; Inter-Cagliari (17 aprile) 4-0; Napoli-Udinese 4-2; Roma-Genoa 2-1; Sampdoria-Bologna 1-0; Spal-Chievo 0-0; Torino-Milan 1-1; Verona-Sassuolo 0-1.
Classifica: Juvetus 85; Napoli 81; Lazio, Roma 64; Inter 63; Milan 54; Atalanta 52; Fiorentina, Sampdoria 51; Torino 47; Bologna, Genoa 38; Sassuolo 34; Udinese 33; Cagliari 32; Chievo 31; Spal 29; Crotone 28; Hellas Verona 25; Benevento 14.