“Voglio essere considerato in A già a Natale”.
Qualcuno ricorderà questa frase di Romeo Anconetani, ex presidentissimo del Pisa. La pronunciò alla vigilia del campionato di serie B 1991-92, dopo aver messo insieme uno squadrone che – lui era convinto – avrebbe centrato il pronto ritorno nella massima serie ancor prima della fine del girone d’andata. La storia ci insegna che poi non andò esattamente così, ma non importa; ciò che conta è che oggi quella stessa frase potrebbe essere ripetuta, e con maggior fondatezza, dal presidente del Benevento, Oreste Vigorito, cambiando solo una lettera. Non più A, in questo caso, ma B. Avanti di questo passo, infatti – 0 punti in 11 partite, record senza precedenti in tutta la storia del massimo campionato di calcio nazionale –, i sanniti, debuttanti assoluti nella categoria delle grandi, rischiano di mangiare il panettone col biglietto di immediato ritorno in cadetteria già in tasca.
Non ha giovato per nulla ai giallorossi campani la sostituzione di Marco Baroni – il mago della storica impresa dello scorso anno – con l’emergente De Zerbi: in due partite zero punti nel carniere e ben sette reti al passivo, cinque delle quali incassate proprio oggi pomeriggio nello scontro interno con la Lazio. Certo, un esordio in casa più terribile al povero De Zerbi non poteva capitare: la squadra di Inzaghi è, ad oggi, una delle più in forma dell’alta classifica, seconda forse solo al Napoli per brillantezza e continuità. Viaggia a braccetto con la Juventus a immediato ridosso delle prime due della classe, cioè proprio il Napoli e l’Inter (anzi, per il momento è seconda con i bianconeri, visto che l’Inter giocherà domani a Verona): ma ha vinto il confronto diretto con l’Allegra Armata, e questo la pone un gradino più su, e segna più dei nerazzurri di Spalletti, subendo, peraltro, anche di meno. Ha perso, invece, lo scontro al vertice col Napoli, ed è anche questo che spiega perché sono proprio i partenopei a guidare la classifica.
Al “San Paolo”, intanto, la truppa di Sarri ha regolato con un agevole 3-1 un Sassuolo che è tornato a vedere le streghe dopo l’exploit senza futuro di Ferrara: alla vittoria in trasferta nel derby di casa d’Este, infatti, i neroverdi non sono riusciti a dare continuità, e così, dopo la batosta interna subita ad opera dell’Udinese, si sono fatti infliggere il secondo stop consecutivo, comunque prevedibile. Un po’ meno prevedibile era, forse, la debacle della Fiorentina a Crotone, anche se non del tutto inopinata: l’umile ma determinata squadra pitagorica, che fa del vivere giorno per giorno il suo orizzonte programmatico, ha confermato una volta di più che la squadra viola soffre di incostanza, e grazie all’uno-due Budimir-Trotta ha colto la sua seconda vittoria in campionato che vale oro.
Piuttosto discontinua, e con meno smalto e voglia di incidere dell’euro-squadra di un anno fa, continua ad essere anche l’Atalanta di Gasperini: dopo due belle vittorie casalinghe, i nerazzurri tornano bruscamente con i piedi per terra in casa dell’Udinese, che al contrario raddoppia i tre punti di Sassuolo e anche la festa. Parlare di discontinuità a proposito della Spal, poi, è addirittura superfluo, ma gli uomini di Semplici hanno avuto il merito, fino a questo momento, di saper campare al limite della soglia di sopravvivenza con i pochissimi punti racimolati: dopo sette sconfitte intervallate da un pareggio, trovare la forza per ottenere una vittoria-chiave, in casa, nello scontro-salvezza con l’ennesima versione decadente del Genoa, significa che gli estensi sono più o meno sulla stessa lunghezza d’onda del Crotone; e questo, a lungo andare, in mancanza di altri mezzi, potrebbe essere l’asso nella manica.
Per un Genoa decadente (e perplimente), c’è una Sampdoria intermittente: una squadra da primato al “Ferraris” che diventa un team da schiaffi lontano da Genova. Come a dire che la non continuità non è solo una caratteristica dei quartieri bassi e medio-bassi della classifica: fortuna che c’è la Roma di Di Francesco ad esemplificare l’equilibrio dei risultati nella fascia delle squadre che aspirano a costruire un’alternativa credibile alle attuali 4 sorelle della zona Champions.
La Roma ha ospitato sabato il Bologna, e lo ha rimandato a casa sconfitto per 1-0; ha anticipato il suo impegno anche la Juventus, che con un doppio Higuain ha fatto suo il match superclassico contro il Milan a San Siro. La panchina di Montella torna a farsi pericolante: perché, se torniamo a parlare di abulia e incostanza, il Milan ne è certamente la vittima più illustre.
XI GIORNATA - RISULTATI
Milan-Juventus 0-2 (sabato); Roma-Bologna 1-0 (sabato); Benevento-Lazio 1-5; Crotone-Fiorentina 2-1; Napoli-Sassuolo 3-1; Sampdoria-Chievo 4-1; Spal-Genoa 1-0; Udinese-Atalanta 2-1; Torino-Cagliari (stasera); . Hellas Verona-Inter (domani).
CLASSIFICA PROVVISORIA: Napoli 31; Juventus, Lazio 28; Inter 26; Roma 24; Sampdoria 20; Fiorentina, Milan 16; Atalanta, Chievo 15; Bologna 14; Torino 13; Udinese 12; Cagliari, Crotone 9; Spal, Sassuolo 8; Genoa, Verona 6; Benevento 0.