XXXII di A, meno sei alla fine dei giochi.
La solita ingorda Juventus, finalista in Coppa Italia e implacabile killer del Barcellona in Champions, si appresta a mettere le mani sul sesto scudetto consecutivo. E mentre i bianconeri di Allegri ottengono un’importante vittoria di consolidamento-leadership in quel di Pescara (dove il ritorno del profeta Zeman non è servito ad invertire la rotta e ci si sta già preparando a congedarsi dai fasti della massima serie), la Roma, solita inseguitrice, è costretta a minimizzare i danni in casa contro l’Atalanta, e a regalare altre due lunghezze di vantaggio a Buffon e compagni. Adesso è salito a otto punti il distacco tra giallorossi e campioni d’Italia, e considerato che questi ultimi sono ormai abbastanza abituati a gestire certi divari senza farsi prendere dalle vertigini, la storica impresa (superare la mitica quota Carcano-Bigatto) non sembra poi così improbabile.
Con una corsa scudetto che, ancora una volta, sembra già virtualmente chiusa, ancora una volta tutto l’interesse nei piani alti della classifica si sposta sulla corsa agli altri due posti Champions e ai due biglietti per l’Europa League. A contendersi i primi, i due soliti duellanti: e cioè la Roma, appunto, e il Napoli, il solito Napoli coriaceo, brillante e potente, come ha dimostrato anche quest’oggi con il tris all’Udinese già salva, ma incapace di diventare grande. Al solito.
Forse più interessante ancora, però, stavolta è la corsa per l’Europa League, se non altro perché ha ritrovato una protagonista che mancava dai primi anni ’90: parliamo dell’Atalanta, naturalmente, che alla luce del suo sfavillante campionato meriterebbe davvero di tornare laddove manca dai tempi di Frosio e Giorgi.
Attualmente i bergamaschi di Gasperini sono quinti da soli in classifica, ad un punto dalla Lazio, costretta ad accontentarsi di un pari in casa del Genoa, e con due lunghezze di vantaggio sul Milan, che diventano quattro sull’Inter. Oggi le due milanesi, in un inedito derby della Madonnina all’ora di pranzo (esordio di lusso per la nuova proprietà cinese del Milan), si sono bloccate a vicenda dividendosi equamente i 90 minuti: nel primo tempo Inter in "fuga" con due gol, nel secondo il Milan riesce nel compito di riacciuffare i cugini, in modo rocambolesco.
Continua a perdere terreno in Eurozona la Fiorentina, piegata in casa all’ultimo minuto dall’Empoli: il rigore di Pasqual al 90' vanifica lo sforzo del Crotone, che eroicamente a Torino era riuscito a rimontare il gol dei granata, e forse potrebbe risultare decisivo per la corsa salvezza. Su questo fronte, guardando al resto, nessun segno di vita dal Palermo del neo-tenico Bortoluzzi (0-0 letale e mortifero al “Barbera” col Bologna). Ad un passo dalla tranquillità, invece, il Cagliari, che batte largo il Chievo in casa (4-0) e si affianca ai clivensi a due punti dalla sospirata soglia permanenza. E si toglie qualche pensiero di troppo anche il Sassuolo, che contro la Sampdoria torna a vincere in casa, di rimonta: in fondo, trovarsi con l’acqua alla gola alla fine di un campionato iniziato e proseguito col piede sinistro sarebbe stato davvero eccessivo.
Risultati: Bologna-Palermo 0-0; Genoa-Lazio 2-2; Fiorentina-Empoli 1-2; Cagliari-Chievo 4-0; Pescara-Juventus 0-2; Sassuolo-Sampdoria 2-1; Napoli-Udinese 3-0; Inter-Milan 2-2; Torino-Crotone 1-1; Roma-Atalanta 1-1.
Classifica: Juventus 80; Roma 72; Napoli 70; Lazio 61; Atalanta 60; Milano 58; Inter 56; Fiorentina 52; Sampdoria, Torino 45; Udinese 40; Cagliari, Chievo 38; Bologna, Sassuolo 35; Genoa 30; Empoli 26; Crotone 21; Palermo 16; Pescara 14.