Nonostante ieri Danilo Petrucci, col suo accento romano, sia stato il pilota che si è fatto sentire di più, dichiarandosi assolutamente a favore dell’annullamento delle prove libere in condizioni difficili e su un pericoloso bagnato, oggi la motogp non ha ascoltato nessuno e, radunando in pista tutti i venticinque piloti, ha dichiarato aperte le qualifiche ufficiali.
Qualifiche che hanno visto trionfare Jorge Lorenzo, col tempo inaudito di 1:53.471.
Dopo il trionfo in Australia, Jorge è deciso al cento per cento a rimescolare le carte in tavola e si posiziona, strategicamente, nella prima casellina, per soffiare, per quanto possibile, il titolo mondiale al giovane Marquez, che lo segue, con un sorriso, senza paura, senza nemmeno il timore che quella pioggia possa compromettere qualcosa.
Con i suoi vent’anni e la sua carica disumana, si appresta a partire bene, nella gara di domani, per dare filo da torcere ad Jorge e tentare di ottenere, con un gran premio d’anticipo, quel successo che, a suo dire, gli spettava già dalla scorsa gara (compromessa bruscamente con una squalifica all’undicesimo giro).
Terzo, inedito e spettacolare posto per la Ducati di Nicky Hayden, la quale, sul bagnato insidioso, non ha affatto avuto problemi, ma, anzi, ha fatto risollevare un team da troppo tempo immobile.
Dopo la sorpresa tutta statunitense di Hayden, al quarto e quinto posto, si posizionano i campioni che non si smentiscono mai: Dani Pedrosa, sulla sua Repsol Honda fluorescente e Valentino Rossi (felice della sua prestazione e, col tempo, diventato più prudente, dichiarando giusta “la decisione di annullare le prove libere per ragioni di sicurezza”).
Ulteriore sorpresa al sesto posto, dove si stanzia, mordendo con le unghie e con i denti, l’italiano Andrea Dovizioso sull’italianissima Ducati ufficiale.
Si dice soddisfatto del posto in griglia, essendo da troppo tempo assente e autore del consueto nono posto.
Eppure, una Ducati che non ha regalato affatto belle qualifiche all’abruzzese Andrea Iannone, che ha chiuso in quindicesima posizione.
Chissà cosa toccherà domani ai tifosi della motogp, amanti dei brividi e degli epici duelli.
Chissà cosa ci si aspetterà a Motegi e, chissà, soprattutto, se qualcuno ha fatto già l’occhio a vedere Marquez prendersi con un sorriso il mondiale, ringraziando solo se stesso, per le sue diciotto lunghezze di vantaggio.