Cento di quei nasi insanguinati.
Per Antonio Conte valeva la pena, ieri sera, diventare vittima di un barbiere gogoliano (o piuttosto del suo stesso orologio, o di una mischia in festa dopo uno dei due gol degli azzurri), visto e considerato che l’indennizzo consisteva in una bella vittoria della sua Nazionale, all’esordio negli Europei contro il Belgio. E così, nel giro di poche ore (più precisamente nell’arco che va dalle 21.00 alle 23.00 di ieri, lunedì 13 giugno), il Bell’Antonio è passato dall’essere l’allenatore materialista che si apprestava a guidare un’Italietta di quarta fila pregustando già nella mente i soldoni e i campioni della Premier League, al diventare un’emorroissa miracolosa degna di diventare una venerabile icona. E che fusti, i suoi fusti in campo.
A dispetto delle attese angosciate di molti, infatti, la sua Italia ha avuto la solidità necessaria a chiarire il concetto che, a dispetto del ranking, il Belgio non è una corazzata assoluta. Hanno attaccato molto, i diavoli rossi, e per lunghi tratti della partita hanno addirittura posto l’assedio all’area di rigore che ha come ultimo baluardo l’eterno Buffon; ma l’impressione finale restituita, almeno ier sera, è che molto spesso, all’ultimo passaggio, pecchino di precisione e indulgano all’emotività . Nel complesso – è bene intenderci – sono le stesse caratteristiche (negative) dell’attacco azzurro. Ma a far la differenza per i nostri beniamini sono stati, fortunatamente, un assist perfetto di Bonucci quasi da metà campo a pescare Giaccherini in area belga (31’) e un traversone altrettanto perfetto di Candreva dalla fascia destra che ha trovato, dalla parte opposta, il controllo e la conclusione letali di Graziano Pellè (92’).
Per l’attaccante del Southampton la possibilità di rifarsi in extremis delle tre palle gol sfumate per pochissimo nel corso del primo tempo (30’, 36’ e 45’). Quanto al Belgio, le uniche occasioni veramente pericolose sono state la gran botta dalla distanza di Nainggolan al 10’, che ha costretto Buffon a salvare con i pugni in calcio d’angolo, e il tiro-palonetto di Lukaku a tu per tu con il portierone azzurro, tiro che però ha solo sorvolato la traversa.
La vittoria di Lione (Parc Olympic Lyonnais, che si trova più precisamente nel comune di Décines-Charpieu) consente all’Italia di balzare al primo posto nella classifica del girone di sua competenza, il girone E, dal momento che le altre due squadre che lo compongono, l’Irlanda e la Svezia, nella gara dele 18.00 (ricordiamo che l’Italia ha giocato in prima serata) avevano pareggiato per 1-1 allo "Stade de France" di Saint Denis (rete gaelica di Hoolahan al 48’ e poi autorete a favore degli avversari scandinavi firmata da Clark al 71’).
Intanto aveva completato il suo primo giro di partite anche il gruppo D. Alle 15.00, infatti, allo Stadium Muniipal di Tolosa la Spagna si era imposta per 1-0 sulla Repubblica Ceca: decisivo il gol del difensore blaugrana Piqué alll’87’. Iberici ora in testa al loro girone a pari punti (3) con la Croazia.
BELGIO-ITALIA 0-2
BELGIO: Courtois; Ciman (75' Ferreira Carrasco), Alderweireld, Vermaelen, Vertonghen; Nainggolan (62' Mertens), Witsel; De Bruyne, Fellaini, Hazard; R. Lukaku (72' Origi) .
A disposizione: Mignolet, Gillet, Denayer, Meunier, Kabasele, Dembelé, Benteke, J. Lukaku, Batshuayi.
Allenatore: Wilmots.
ITALIA (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva, Parolo, De Rossi (78' Thiago Motta), Giaccherini, Darmian (58' De Sciglio); Eder (74' Immobile), Pellè.
A disposizione: Marchetti, Sirigu, Ogbonna, Zaza, Florenzi, Sturaro, Insigne, Bernardeschi, El Shaarawy.
All.: Conte-
Arbitro: Clattenburg (ING).
Marcatori: 31' Giaccherini (I) , 92' Pellè (I).