Euro-vittoria del Torino ad Udine.
Con la sfavillante cinquina dei granata alla “Dacia Arena” si apre il primo atto della XXXVI giornata di serie A, la terz’ultima. Euro-vittoria, abbiamo detto: peccato, però, che al Torino discontinuo e sciupone di quest’anno non serva neanche lontanamente ad avvicinarsi alla zona Europa-League. Grandeggiare in terra friulana, semmai, sembra aver avuto come unico effetto quello di aggravare la posizione in classifica dei padroni di casa. Che restano quint’ultimi a da soli a 38 punti, e quindi con un esiguo margine di sicurezza di sole tre lunghezze rispetto all’arrembante Carpi.
Di certo, per come sono andate le cose ieri, nel primo anticipo di sabato 30 aprile (ora tardo-pomeridiana), l’Udinese ha dimostrato di meritare il suo piazzamento: mai in partita, la squadra di De Canio è riuscita al massimo a dimezzare le distanze quando il Torino era già avanti di due reti. Questa, nel dettaglio, la sequenza delle marcature: ospiti subito in vantaggio al 12’ col difensore svedese Jansson. Raddoppio a fine primo tempo a cura del centrocampista ghanese Acquah (45’). Ad inizio ripresa, più precisamente al 47’, l’Udinese accorciava grazie al difensore brasiliano Felipe, ma era tutt’altro che l’inizio di una riscossa.
Trscorrevano solo tre minuti dopo, infatti, e scoccava l’ora dell’Apocalisse: uno-due implacabile torinista nell’arco di sei minuti, col tris firmato dall’attaccante venezuelano Martínez , al 50’, e il poker servito al 56’ da Belotti, unica tinta di italianità in un tabellino arcobaleno (al 10’, in realtà, aveva già segnato, ma il gol non gli era stato riconosciuto). Udinese affossata e Torino comprensibilmente motivato a strafare: la ciliegina sulla torta arrivava all’83’, ancora dal piede di Martínez. Tanto splendore, però, solo per sorpassare momentaneamente di due lunghezze il Genoa e di tre l’Empoli e occupare da soli, almeno per una notte, il 10° posto. 45 punti in cassa e la prospettiva di salire al massimo fino a 51 punti, in zona Chievo e Lazio: decisamente non vera gloria.
A proposito di Chievo: nell’altro anticipo di ieri, quello del “Bentegodi” iniziato alle 20.45, i serenissimi clivensi fermano la Fiorentina sullo 0-0. Per la squadra di Paulo Sousa, a 60 punti, si fa sempre più difficile la rincorsa al quarto posto dell’Inter (da cui la separano quattro lunghezze), e quindi la possibilità di qualificarsi direttamente in Europa League. D’altra parte, però, la qualificazione allo stesso torneo attraverso la fase preliminare sembra quasi assicurata, dal momento che il Milan non sembra nelle condizioni di poter riagganciare i viola nello spazio di queste ultime tre giornate (e poi, si può presumere che il Diavolo punterà tutto sulla finale di Coppa Italia per guadagnarsi quella diretta). Chievo a quota 49, ma se quel tiro di Floro Flores non fosse stato respinto sulla linea, all’89’, dal bravo Tatarusanu, forse adesso si starebbe ancora divertendo a fare il solletico al Sassuolo.