Bologna: l’appagamento nuoce.
E così, dopo la “botta” della debacle interna ad opera dell’ultimo della classe, il Verona, e dopo la mezza delusione di un’impresa possibile ma non concretizzata, come quella di portarsi via i tre punti dall’ "Olimpico", tana della Roma, i felsinei devono fare i conti, nella prima gara (iniziata alle 15.00 di ieri) del primo atto della XXXIII giornata di serie A, con un altro rovescio interno. A fare l’assassino, stavolta, il Torino di Ventura, cinico come non mai: al “Dall’Ara” le lacrime calano al 93’, quando l’arbitro Abisso (nomen omen, almeno per gli uomini di Donadoni) concede un rigore ai granata, freddamente trasformato da Belotti, lo stesso che aveva subito l’atterramento decisivo in area ad opera di Rossettini.
Queste le conseguenze in classifica: il Torino agguanta il 10° posto a 42 punti e si porta, momentaneamente, a due lunghezze di distanza dal Chievo. Il Bologna, invece, resta fermo a 37, in una posizione grigia (ma non certo pericolosa) della graduatoria, e a portata di sorpasso per Atalanta e Sampdoria. Non che, a questo punto della stagione, la squadra petroniana potesse fare la storia del campionato: però, grazie alla cura donadoniana, sembrava davvero avere tutti i presupposti per non concludere il torneo nel quasi anonimato. Pazienza: è evidente che, almeno per quest’anno, per far tornare i conti ciò che importava davvero era ottenere la salvezza. Missione compiuta, quindi: in fondo il vero fallimento è proprio quello del Torino, che, al contrario, un euro-piazzamento lo aveva messo in preventivo.
Un sabato di vera, assoluta gloria, invece, è stato quello del Carpi, che al “Braglia” di Modena, nel secondo anticipo della giornata (quello tardo-pomeridiano delle 18.00), ha piegato per 4-1 il Genoa, approfittando, però anche del fatto che, dalla fine del primo tempo, più precisamente dal 46’, i grifoni di Gasperini hanno giocato in dieci uomini per l’espulsione del difensore Izzo.
Ad aprire le marcature, però, erano stati proprio i rossoblù liguri, al 34’, con Pavoletti, ben servito al centro dell’area carpigiana da Dzemaili, l’eroe di Sassuolo. Poi il Genoa resta con un uomo in meno e la menottiana, prima del rientro negli spogliatoi, suona la carica. 45’ +4: cross di Mbakogu per Di Gaudio che segna l’1-1 in acrobazia. Non passa un minuto e il Carpi ribalta il risultato: altro cross letale per il Genoa, stavolta partito dal piede di Pasciuti, e Lollo si fa trovare pronto all’appuntamento. Nella ripresa è subito 3-1, al 49’ con Pasciuti. Completa l’opera, all’86’, Sabelli. Grazie a questo rotondo successo, per una notte il Carpi ha finalmente potuto godersi il quart’ultimo posto in solitudine, a 31 punti, tre lunghezze sopra il Palermo: fra qualche ora, a stabilire se questa goduria potrà continuare o meno, sarà il risultato che allo “Juventus Stadium” riusciranno a fare i rosanero nuovamente affidati alle cure di Ballardini.
A proposito di “Juventus Stadium”: contro il Palermo, Buffon e compagni oggi pomeriggio potranno cercare sul loro terreno la vittoria che porterebbe addirittura a nove punti il distacco dal Napoli secondo. E questo perché per l'Allegra Armata sono arrivate ttime notizie da “San Siro”, dove il Napoli era contrapposto all'Inter nel terzo e ultimo anticipo sabatino, l'ormai consueto appuntamnto del prime time .
È successo infatti che i partenopei sono stati battuti da un’Inter implacabile e volitiva, che a quanto pare non vuole mollare la presa sul quarto posto solitario. I nerazzurri hanno ora 61 punti, e attualmente (oltre che momentaneamente, scilicet) si trovano a sole tre lunghezze da distanza dalla Roma, ma, quel che più conta, cinque lunghezze sopra la Fiorentina. Gli uomini di Mancini chiudono la pratica nel primo tempo, con il gol-lampo di Icardi al 4’ (che però era in fuorigioco) e il raddoppio di Perisic al 44’.
Frastornato dallo svantaggio fulmineo, il Napoli, sempre privo di Higuain (e lo sarà per un’altra giornata ancora: la sua squalifica è stata ridotta da quattro a tre turni), non è riuscito a recitare il copione che si era preparato: ci vorrebbe, forse, quella stessa determinazione di inizio campionato, quando, con grinta ed entusiasmo, la squadra di Sarri riuscì a mettersi alle spalle un rendimento altalenante come quello di questa fase e a spiccare il volo. Diversamente, si copra le spalle dagli assalti della Roma.