FOLIGNO – E’ stato Connor Cummings ad imporsi nella quarta frazione della Tirreno Adriatico, la più lunga, 222 km con il primo Gran Premio della Montagna affrontato dai corridori sul Monte Falco.
Il britannico ha piazzato la zampata vincente quando mancavano circa tre km al traguardo lasciando sui pedali i diretti avversari senza che questi potessero rientrare. Alla spalle dell’atleta 35enne sono poi sopraggiunti Puccio, Berhane, Moreno e Bakelants in seguito ad una volata per il podio che li ha comunque costretti ad accusare circa 13’’ secondi di ritardo dal vincitore.
LA TAPPA IN PILLOLE – Come siamo ormai abituati a vedere in questa edizione anche la quarta tappa ha visto un tentativo di fuga da lontano esauritosi del tutto a 31 km dalla conclusione. Tra i battistrada anche Valerio Conti, ultimo ad arrendersi al rientro del gruppo, a dare vita alla fuga oltra all’atleta italiano sono stati Vilela, Bendetti e Bongiorno.
I quattro in avanscoperta hanno toccato anche i 7 minuti di vantaggio rispetto agli inseguitori che si sono rifatti sotto in corrispondenza del GPM previsto sulla salita di Monte Falco (vedi altimetria qui accanto). A 20 km dal termine anche Sagan ha tentato di staccare il gruppo senza però trovare il giusto ritmo e senza la possibilità di concludere concretamente il proprio tentativo essendo riassorbito dal gruppo.
Gruppo che poi ha percorso l’ultima parte di tappa in maniera compatta fino, come detto, allo scatto decisivo di Cummings a 3,2 km dalla fine.
LA GENERALE - Nonostante Stybar sia arrivato pedalando nelle retrovie conserva la maglia azzurra di leader seguito a 9" da tre ciclisti con la maglia rosso nera della Bmc: Caruso, Van Avermaet e Van Garderen; scendendo in classifica trova un quinto posto Jungles (Etixx-Quick Step), seguito da Brambilla (Etixx-Quick Step), entrambi a 11", solo settimo Sagan (Tinkoff) a 14".
ANNULLATA LA QUINTA TAPPA – Dopo l’arrivo a Foligno gli organizzatori hanno dovuto prendere una decisione difficile ma necessaria: annullare la quinta frazione di gara (di cui riportiamo l'altimetria qui a sinistra) a causa della neve. La tappa di oggi viene definita ‘regina’ da alcune testate di settore vista la lunghezza non eccessiva, 176km, e l’arrivo in salita a Monte San Vicino. La decisione, unanime della dirigenza, è stata dettata soprattutto dalle condizioni meteo proibitive che avrebbero di certo messo a rischio la sicurezza della gara.