Diciamocela tutta, seduti al tavolino del bar dei patiti del bar della Lega Pro: questo campionato, ci mancherebbe, deve andare avanti e onorare il suo copione fino in fondo.
Ma nel girone A e nel girone B appare difficile continuare ad emozionarsi per una sceneggiatura della leadership che in pratica, a meno di tsunami - e grazie tante a Spal e Cittadella -, appare ampiamente scontata. Ma sì, a sole nove giornate dalla fine del torneo, diamogliela pure questa promozione honoris causa agli ex cadetti veneti e agli estensi dalle nobili tradizioni e luminose: quale diretta inseguitrice potrebbe davvero insidiarli, a meno di salgariani colpi di mano, e per la gioia di qualche scommettitore masochista? Però, se ha ancora senso continuare a seguire le vicende-promozione del nostro campionato Bell’Italia, il merito è del terzo e ultimo girone, quello meridionale, dove, al contrario che negli altri due, la lotta per il vertice è ancora tosta. Tostissima.
Andiamo per ordine, come al solito. Nel girone A continua a vele spiegate la marcia del Cittadella, che in un’anticipo del sabato, tra le mura amiche si sbarazza col minimo scarto dell’Albinoleffe. 1-0 e 56 punti. Sempre sabato,il Bassano va ad espugnare il campo della Pro Patria (1-0 per i veneti) e irrompe con prepotenza nei vagoni di testa del treno playoff, al contrario di quanto invece riesce al Feralpisalò che sul proprio terreno si fa fermare sull’ 1-1 dal Pro Piacenza.
Nel girone B la Spal torna a +7 nei confronti del Pisa. Succede tutto di sabato: mentre gli estensi andavano ad espugnare Frascati, e non si limitava a far questo, ma con la loro implacabile cinquina spargevano addirittura il sale sul campo della Lupa Roma, i nerazzurri di Gattuso non riuscivano ad andare oltre l’1-1 sul campo del Rimini. Risultato: Spal 55 punti, Pisa 48. E sempre sabato, intanto, la Maceratese consolidava il suo terzo posto,a 45 punti, vincendo in casa per 4-2 a spese del Siena. Alle spalle dei marchigiani di Bucchi c’è sempre l’Ancona, che domenica va a vincere a Savona.
Girone C. Il più incerto, come si è detto, Il Foggia, impegnato di sabato, è costretto a subire una brutta battuta d’arresto ad Andria: con un rotondo 3-0, i federiciani pugliesi hanno fatto un bel balzo in avanti verso la tranquillità salendo a quota 27 punti. I dauni, invece, per effetto del capitombolo, sono inevitabilmente costretti a cedere qualche posizione in classifica. Anche alla Casertana, che sempre sabato è giunta al secondo successo di fila, celebrato in casa contro l’Ischia col risultato di 2-0. Così, mentre il Foggia retrocede dalla terza alla quinta posizione, la Casertana s’insedia alle spalle della vetta, a braccetto col Lecce che, domenica, è stato fermato in casa dal Melfi sull’1-1. E con identico punteggio è tornato da Catanzaro il Benevento, sempre domenica: questo, comunque, è bastato ai sanniti per salvare un’altra volta, per il rotto della cuffia, il loro esilissimo primato. Poi lunedì, tutti a gufare il Cosenza impegnato a Matera: ed è andata bene (a gufi), i lupi sono usciti battuti di stretta misura. E restano abbracciati al Foggia.