E sono sei.
Le sconfitte consecutive del Genoa, compresa quella in Coppa Italia con l’Alessandria. Vincere l’anticipo pre-Epifania della XVIII giornata di serie A, non una partita qualsiasi bensì il derby contro i cugini sampdoriani, avrebbe significato per Gasperini puntellare la sua panchina e forse per più di una domenica, visto e considerato che la disfida della Lanterna ne vale cinque di gare, se non addirittura sei. Invece il cinquantasettenne tecnico di Grugliasco deve (dovrà, probabilmente) accontentarsi di chiudere la sua seconda parentesi genoana, iniziata nel 2013, ringraziando i suoi uomini per una reazione maschia, generosa, ad una disfatta dai contorni già definiti. Però tarda.
Del resto, si sa, che quando alle defaillances tecniche si assommano anche le incertezze societarie (il passaggio di proprietà Preziosi-Calabrò è incombente ma tutt’altro che imminente) la tranquillità dell'ambiente diventa un miraggio. In casa sampdoriana, invece, dopo un lungo precoce inverno sembra intraverdersi una timida primavera in anticipo: ma se è stato l’effetto della cura Montella, di sicuro non è stato proprio immediato. Approfittatrice contro la Lazio, impietosa contro il Palermo, e ieri sera dilagante ma alla fine arrendevole contro il Genoa. Sette punti in tre partite, non male, ma dopo tre gare consecutive senza punti, e anzi con rovesci pesanti. Per la seconda vittoria consecutiva della sua esperienza sampdoriana il tecnico di Pomigliano d’Arco deve ringraziare Antonio Cassano, l’uomo-derby nel modo più assoluto.
C’è lo zampino del fantasista barese in tutti e tre i gol doriani. Magari, però, per la prima marcatura, si può (anzi si deve) parlare di un concorso di colpa della difesa rossoblù. Al 18’, infatti, è proprio un errore commesso per “eccesso di zelo” dal difensore genoano Burdisso ad aprire le porte al vantaggio sampdoriano: Cassano fa filtrare una palla in area, l‘ex interista tenta di arginarne l’intuizione entrando in scivolata ma, contro le sue più sincere intenzioni, finisce per servire Soriano, che non ci pensa due volte a far secco il bravo Perin.
Cassano è protagonista anche nell’azione del raddoppio doriano: è lui, al 39’, a far partire un contropiede rapidissimo che culmina nel passaggio-chiave ad Èder, implacabile dal limite dell’area: in pratica l’italo-brasiliano è talmente al posto giusto nel momento giusto da non dover far altro che ricevere e toccare in rete, con un tocco di destro.
Nella ripresa l’ex pupillo di Eugenio Fascetti fa tris di invenzioni e consente a Soriano di fare il bis di reti: è il 49’, il genial guascone peucezio è servito da Regini e a sua volta serve il numero 21 suo compagno, che segna col sinistro.
Poi nel Genoa si innesca la dinamite-Pavoletti, che esplode al 69’ e all’81’. Il terzo botto non arriva, eppure a salvare il derby (e a questo punto, lo ribadiamo anche la panchina di Gasperini) sarebbe bastato che il serbo Lazović avesse messo dentro almeno una delle numerose palle-gol capitategli nel corso dei 90’: le più clamorose al 52’ e al 58’.
La situazione in classifica: la Sampdoria balza a 23 punti e aggancia momentaneamente la Lazio al 10° posto; il Genoa resta a 16 punti, con sole due incollature di vantaggio sul terz'ultimo Frosinone. Oggi tutte le altre partite della giornata.