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Cargo russo Progress: l'impatto con la terra è avvenuto nell'oceano Pacifico

Altri detriti potrebbero essere precipitati a largo delle coste Cilene

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Torniamo a parlare del Cargo russo Progress (leggi), di cui i tecnici avevano perso il controllo, una volta uscito dall'atmosfera terrestre. L'8 maggio scorso la navetta è rientrata nell'atmosfera precipitando alle ore 4.04 italiane nel mezzo dell'oceano Pacifico. A confermare l'accaduto è stata l'agenzia spaziale russa Roscosmos anche se la vicenda sembra essere ancora lontana dalla risoluzione visto che non si conosce il numero dei frammenti che hanno retto all'impatto con l'atmosfera.

Dalle analisi portate avanti anche dall'Istituto di Scienza e Tecnologia dell'Informazione del Consiglio nazionale delle Ricerche (Isti-Cnr) di Pisa, il rientro del cargo russo è stato quello che ha presentato il maggior numero di anomalie mai registrate. Il motivo principale è stato di certo l'imprevedibilità della situazione visto che è stato estremamente difficile calcorare il luogo preciso dell'impatto sulla superficie terrestre. Inoltre l'enorme cilindro che componeva la navicella, a quanto pare, è riuscito anche a rallentare, smentendo ogni previsione.

Nel corso della nottata che ha preceduto lo schianto numerosissimi sono stati gli avvistamenti registrati da astronomi e astrofili; nonostante le foto poi caricate sui vari social network l'incertezza riguardante il luogo dell'impatto è rimasta tale fino alla fine.

La parola fine alla vicenda non può però essere scritta visto che altri detriti, secondo i calcoli del Comando Aerospaziale degli Stati Uniti, potrebbero essere caduti in mare al largo del Cile prima che il cargo si disintegrasse completamente nel Pacifico.

 

 


 

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