È stato messo a punto in Italia da un gruppo scientifico dell'università di Roma Tor Vergata, coordinato da Gaetano Marroco, un cerotto che funziona come termometro. La nuova tecnologia sarebbe in grado di misurare la febbre e poi trasmettere il dato ad un dispositivo nelle vicinanze, con un'importante utilità nei luoghi in cui i contagi virali sono più pericolosi.
Il cerotto inventato dai ricercatori italiani, è trasparente, resistente all'acqua, traspirante e funziona senza batteria. Il dispositivo, ad oggi, è ancora in fase di perfezionamento e si basa su un sistema spesso usato, ad esempio, nei negozi come forma anti-taccheggio. È un metodo di riconoscimento in radiofrequenza: l'antenna presente sul cerotto raccoglie l'energia elettromagnetica che alimenta il microchip, il quale è in grado di effettuare la registrazione del dato misurato, cioè la temperatura corporea, e trasmetterlo ad un portatile oppure ad un varco non distante più di due metri.
La novità biotecnologica è stata sperimentata sugli atleti, testando la capacità di registrare i minimi cambiamenti di temperatura durante l'attività fisica. Il cerotto che misura la temperatura corporea potrebbe essere un importantissimo strumento per ostacolare il diffondersi di un virus in luoghi a rischio, come negli ospedali, assicurando l'applicazione del dispositivo tra il personale medico e infermieristico, oppure negli aeroporti, basti pensare a l'aviaria o al virus ebola, che ultimamente è il caso virale più importante e mortale in nord Africa, e che rischia di espandersi in modo preoccupante anche altrove.