Un gruppo di ricerca dell'università canadese MacMaster ha sequenziato il dna del batterio della peste bubbonica responsabile della pandemia del 541. Tra i risultati di questa ricerca - pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet - c'è soprattutto la scoperta che il ceppo di tale virus non ha causato le terribili epidemie successive come quella della Peste Nera (1348) che ridusse del 60% la popolazione europea
Resta da scoprire le modalità con le quali il batterio ha subito le mutazioni necessarie per infettare gli umani. Questo infatti è normalmente presente nei ratti che non accusano la malattia. Il ceppo responsabile della pandemia bizantina, all'epoca dell'imperatore Giustiniano, e quelli dello Yersinia pestis sono andati scomparsi e non vi sono neanche reperti archeologici in grado di far luce.