TECNOLOGIA – Il problema relativo ai gas serra e alla grande quantità di anidride carbonica presenta nell’aria sembra essere da anni una questione, per l’uomo, insormontabile, nonostante i trattati e le precauzioni prese in questi ambiti.
Tuttavia una soluzione è stata proposta all’interno di uno studio pubblicato sul Enviromental Science & Tecnology Letters secondo cui sarebbe possibile ‘stoccare’ la CO2 direttamente nel sottosuolo. Infatti, gli scienziati, sono riusciti a dimostrare che iniettando questo gas all’interno i rocce basaltiche questo, passati circa due anni, viene convertito, attraverso un processo chimico, in un minerale carbonaceo definito ankerite (quello che si vede nella foto è un esempio di carotaggio dell'ankerite).
Il capostipite di questi esperimenti, replicabili tutto sommato su gran parte della superficie terrestre vista la grande quantità di rocce basaltiche presenti sulla terra, è stato svolto in Islanda con una piccola quantità di anidride carbonica predisciolta in acqua che si è trasformata, dopo l’iniezione, in ankerite.
Tuttavia il vero processo su grande scala per questo tipo di conversione è stato tentato solo nel 2013 quando sono state convertite circa 1000 tonnellate di CO2 in ankerite sfruttando una gran quantità di basalto presente al Columbia River Basalt Group - una vasta zona rocciosa dello stato di Washington.
Due anni dopo l’inizio dell’esperimento gli scienziati sono tornati a verificare le condizioni del gas trovando tutto quello che era stato inserito nel sottosuolo si era trasformato in roccia a sua volta.
Insomma sembra che l’idea funzioni non solo su quantità ristrette di materiale ma, al contempo, si potrebbe già pensare ad applicazioni su vastissima scala come all’effetto serra stesso.
Fonte Focus