RUSSIA – Vietato scaricare l’App di LinkedIn sui propri smartphone e tablet. A confermare la notizia presa dal governo del Cremlino è il New York Times che afferma come Apple e Google abbiano ricevuto la richiesta di cancellare dai propri store online di cancellare l’applicazione del social network.
La richiesta non fa parte però di un movimento isolato visto che arriva, a circa due settimane di distanza, dal blocco istituito ai danni del sito internet disposto da una sentenza della corte secondo la quale il social violerebbe la legge russa sulla protezione dei dati degli utenti visto che le informazioni raccolte per i diversi profili non vengono immagazzinate in server ubicati su suolo russo ma all’estero.
A confermare ulteriormente la notizia della cancellazione dell’applicazione dagli store è stato proprio un portavoce di LinkedIn che nonostante l’adattamento alla norma imposta si è detto amareggiato e deluso a nome di tutta l’azienda.
Non solo i social rischiano però di essere bloccati visto che è di poche settimane la notizia dell’impossibilità di scaricare l’applicazione del New York Times dal governo cinese.
CINA – Restando in oriente se da una parte il governo di Pechino ha deciso di bloccare la diffusione del New York Times dall’altra ha accettato di far approdare un’azienda europea come la finlandese Nokia che punta al suo rilancio.
Infatti, nei giorni seguenti al Ces di Las Vegas, l’azienda di telefonia che in questi ultimi anni è rimasta un po’ ‘a guardare’ ha annunciato di voler tentare il proprio rilancio attraverso la cessione dei propri diritti a HMD Global, azienda che ha svelato il primo smartphone ritrovando lo storico marchio. Il device si chiamerà Nokia 6 con sistema operativo Android e schermo da 5,5 pollici, coperto da una scocca di alluminio, offerto ad un prezzo d’attacco di 230 € (1.700 yuan la moneta locale).
Altra particolarità di questa nuova strada da percorrere la volontà , da parte di HMD, di distribuire il proprio prodotto, già dai primi giorni del 2017, solo ed esclusivamente in Cina – senza però chiudere nuove prospettive per il mercato occidentale in futuro – che conta 550milioni di utenti papabili.