Si dice che Internet sia stata la più grande invenzione dopo la stampa, ed in effetti entrambe hanno più di un aspetto in comune, soprattutto per quanto riguarda la trasmissione del sapere e la rivoluzione in ambito culturale del genere umano. Il digitale ha infatti cambiato la nostra vita: oggi si fa tutto su Internet, dallo shopping al reperimento delle informazioni. Persino la stampa si è spostata sul web, grazie a siti come 4graph.it che rendono possibile richiedere la stampa online di qualsiasi prodotto o documento, da quelli per la pubblicità a quelli per l'ufficio, e seguendo pochi e semplici passi. Ma come si è arrivati a questo risultato? Vediamo la storia della tipografia, partendo da Gutenberg.
La nascita della tipografia con Gutenberg
La nascita della tipografia avvenne nel lontano 1448 per mano del tedesco Johann Gutenberg, in collaborazione con l'amanuense Peter Schoffer: ciò che portò alla prima vera stampa di libri fu l'invenzione dei caratteri mobili, ovvero le piastrine di metallo recanti i simboli dell'alfabeto, che venivano allineate ed imbevute d'inchiostro, così da permettere la stampa delle pagine attraverso l'utilizzo di un torchio non dissimile a quello utilizzato per pressare l'uva. In realtà, nonostante l'invenzione della stampa venga attribuita a Gutenberg, già altri inventori stavano in quel momento testando alcuni metodi per abbandonare la scomoda e lunga scrittura amanuense dei libri. Per la cronaca, il primo 'incunabolo' realizzato con questa tecnica fu la Bibbia: ancora oggi il libro più stampato di sempre.
Dalla litografia alla rivoluzione industriale
Le tecniche di stampa rimasero per lungo tempo invariate, salvo piccole modifiche effettuate al torchio inventato da Johann Gutenberg. Il passo successivo avvenne solo nel 1800, grazie all'invenzione della litografia di Alois Senefelder a Parigi: questo proto-macchinario era infatti capace di stampare una pagina continua, velocizzando di molto le operazioni tipografiche. La novità durò però solo poco tempo: erano gli anni della rivoluzione industriale, e le macchine stavano cominciando a svilupparsi in modi a dir poco inaspettati. Fu così che i tedeschi Bauer e Konig ebbero l'intuizione di applicare l'energia del vapore alle macchine, creando un macchinario tipografico in grado di stampare circa 5.000 pagine all'ora. Poi toccò anche all'Italia.
La tipografia in Italia e ai giorni nostri
L'Italia non era mai stata realmente a guardare: patria della cultura europea, andò molto vicino a conquistarsi le prime pagine per la stampa, ma venne anticipata per un soffio da Gutenberg. Venezia divenne in breve una delle capitali della stampa, tanto che fu la prima a introdurre la stampa a colori. Da lì è stato un susseguirsi di passi decisivi: dall'invenzione del rotocalco fino alla stampa off-set, passando poi ai computer e alle stampanti a inchiostro e laser-jet. L'ultimo capitolo di questa affascinante storia ha visto nell'invenzione di Internet un supporto fondamentale, sia per quanto riguarda la tipografia online, sia per quello che oggi sono capaci di fare le stampanti, collegandosi in rete e permettendoci qualsiasi operazione da smartphone. Solo il futuro potrà dirci quali altre novità porterà questo settore.