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Raccolta funghi: le raccomandazioni dei micologi Asl

Alcune regole da seguire per chi vuole gustare i funghi raccolti senza rischi

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Termporali e poi di nuovo il sole, e il terreno che sembra ribollire. Situazione eccellente dicono i cercatori di funghi, scatenati ora che sta arrivando la loro stagione, ma attenzione non bisogna essere avventati e irresponsabili, le intossicazioni da funghi sono all’ordine del giorno con conseguenze a volte letali.

Buona parte dei soggetti intossicati da funghi, rilevano i micologi della Asl, ritenevano, a torto, di essere esperti conoscitori, per cui l’invito è quello a non consumare funghi spontanei senza aver prima provveduto alla identificazione micologica avvalendosi del parere tecnico/sanitario di personale qualificato, evitando spiacevoli, e a volte irreparabili, tragedie. La maggior frequenza di intossicazioni da funghi, tuttavia, ha luogo in autunno e non si devono sottovalutare i casi di intossicazioni derivati dal consumo di funghi commestibili ma cucinati nonostante il cattivo stato di conservazione.

La raccomandazione ai raccoglitori è innanzitutto quella di osservare le norme della Regione e delle comunità montane fissate per preservare la micoflora e garantire la tutela delle risorse naturali e dell'equilibrio boschivo, avendo cura di rispettare il quantitativo ammesso per persona, i luoghi e gli orari in cui la raccolta è ammessa, raccogliendo solo le specie conosciute e solo esemplari sani e non troppo piccoli, evitando quelli incerti o troppo maturi, senza usare rastrelli o uncini, riponendo i funghi in cesti di canna o vimini e non in borse di plastica. Occorre non tagliare il fungo alla base ma estirparlo facendo ruotare il gambo, e ripulirlo dalla terra con uno spazzolino.

I porcini possono essere raccolti solo se il diametro del cappello non è inferiore ai 4 centimetri, gli ovuli solo se le lamelle sono ben visibili, mentre è vietata la raccolta del “Tricholoma equestre”. Nel caso di funghi sospetti è opportuno tenerli separati da quelli supposti buoni, meglio se avvolgendoli in carta stagnola.

Il servizio micologico della Asl raccomanda anche di consumare soltanto funghi in perfetto stato di conservazione, ben cotti (sono poche le specie che possono essere consumate crude), di non essiccarli se non si è sicuri che si tratti di specie commestibili, in quanto le eventuali tossine non verrebbero neutralizzate dall’essiccazione e, infine, di prestare molta attenzione nella preparazione domestica dei funghi sott’olio per evitare lo sviluppo di spore di Clostridium botulinum, batterio responsabile della produzione di pericolosissime tossine.

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