«Per avere maggiori probabilità di concepire naturalmente non bisogna superare la soglia dei 35 anni. Già a 30 anni, le probabilità di concepire scendono al 20%». E' quanto ha dichiarato Filippo Maria Ubaldi, responsabile clinico del Centro di medicina della riproduzione Genera di Roma, in occasione del meeting annuale della European Society of Human Reproduction and Embryology.
«Portare avanti una gravidanza a 40 anni, non è come quando si hanno 20 anni - sottolinea l'esperto - anche se gli ovociti sono giovani, l’utero non lo è altrettanto. Questo significa che la donna è esposta a un maggior rischio di complicazioni: gestosi, parti pre-termine, ipertensione».
Attualmente, ci sono due progetti italiani che agevolano le tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Uno appartiene ad Antonio Capalbo, responsabile del programma Pgd-Pgs dei centri Genera di Medicina della riproduzione e direttore del laboratorio Genetyx. «Il nostro obiettivo - sottolinea - è sviluppare un metodo rapido e non invasivo, basato sull’analisi di miRna, per selezionare l’embrione con la maggior competenza riproduttiva, aumentando il successo della fecondazione assistita».
L’altro progetto è condotto da Paola Vigano, coordinatrice del Laboratorio di riproduzione assistita dell’Ospedale San Raffaele di Milano. «Lavoriamo - spiega- con un metodo basato sull’analisi dell’esosoma, che permetterà di scegliere l’embrione che ha maggiori probabilità di impianto».
Bisognerebbe, come ricorda il Ministero della Salute, prestare attenzione alla fertilità , che diminuisce al crescere dell'età .