Dopo i grandi festeggiamenti di ieri ad Expo la Coca Cola festeggia oggi, ufficialmente, i primi cento anni di produzione. Cerchiamo di ripercorrerne insieme la storia: nasce nel 1915 dall’intuizione di un farmacista americano, John Stith Pemberton, che, ad Atlanta, comincia ad utilizzare la bevanda come rimedio al mal di testa e alla stanchezza. Il primo nome dato alla bevanda fu Pemberton's French Wine Coca e appariva come una variazione del vino di coca, vale a dire di una miscela di vino, appunto, e foglie di cocaina.
L’innovazione sta nel fatto che l’alcool, viene sostituito da un estratto di noci di cola, inizialmente ritenuto dannoso per la salute. Nel corso degli anni poi anche la coca viene bandita ma la bevanda mantiene il nome che si è tenuto identico nell’ultimo secolo.
La distribuzione mondiale comincia solo negli anni venti mentre nel 1927 approda per la prima volta in Italia con la, ormai classica, bottiglia in vetro. Negli anni ’60 arriva la lattina mentre bisogna attendere il 1980 per vedere la distribuzione con l’utilizzo della bottiglia in plastica che tutti conosciamo. Nel corso della sua lunga carriera diventa la bevanda più distribuita nei ristoranti del mondo, vantando numerosi luoghi con il proprio nome.
Inoltre i contenitori, di cui abbiamo appena parlato, sono attualmente oggetti da collezione viste le numerosissime versioni di ogni formato ornato da colori o grafiche dedicate a specifiche occasioni.
Per festeggiare in bellezza il primo secolo di vita la Coca Cola Company – con sede a New York – ha festeggiato aprendo il proprio stand presso l’Expo di Milano. Sfruttando l’occasione è stata riutilizzata la bottiglietta-simbolo: la "Contour bottle",disegnata nel 1915 da Earl R. Dean.
Inoltre, sempre all’interno del proprio padiglione, Coca Cola ha deciso di presentare una mostra dal titolo ‘L’Arte in bottiglia’ all’interno della quale possono essere ammirate opere di grandi artisti come Andy Warhol o Debra Franses Bean, cimeli custoditi nel deposito di Atlanta. La celebrazione del marchio americano non finisce qui giacché lo stesso edificio che ospita il padiglione è stato progettato dall’architetto Giampiero Peia il quale si è basato proprio sulla forma della storica bottiglietta.
Come si è evinto dalle parole del responsabile delle comunicazioni di Coca Cola Italia, il padiglione vuol far viaggiare il visitatore lungo tre precisi concetti: il primo è quello della Localness, quindi della territorialità aleatoria di una multinazionale che ha però in Italia importanti sedi con materie prime e lavoratori italiani; il secondo è quello del consumo responsabile e quindi della sana alimentazione; infine il terzo concetto è quello della sostenibilità con estrema attenzione al riciclo.
A proposito di quest’ultimo tema è stata già presentata, nel 2009, una bottiglietta composta con materiali completamente riciclabili e ricavata da componenti di origine vegetale per il 30%.