Mi chiamo Francesca Niccheri, sono psicologa e psicoterapeuta, una scelta dettata dalla passione, ma che mi ha richiesto anni di sacrifici e altri ne richiederà . Lavoro come libera professionista, trattando, prevalentemente, i disturbi dell'umore, d'ansia e di personalità . Sto attualmente seguendo un corso per diventare consulente tecnico di ufficio e di parte, nelle separazioni che coinvolgono i minori. Il percorso che ti conduce alla professione è lungo e dispendioso in termini di energia, tempo e denaro. A conti fatti, gli anni del corso di laurea sono stati i più semplici, l'entusiasmo, la giovane età , le tasse non particolarmente esose, giocano a favore. I problemi sono sorti successivamente, vengo da una famiglia umile e a parte i primi due anni di università , ho sempre studiato e lavorato contemporaneamente. Nel post laurea è obbligatorio un tirocinio professionalizzante, a titolo gratuito, che ti impegna circa 20 ore a settimana per un anno, ciò significa che difficilmente potrai vivere un privato indipendente dalla famiglia di origine. Al tirocinio segue l'esame di stato, un riassuntone dei 5 anni di studio, che consta di 4 prove da superare e che nella migliore delle ipotesi ti impegna per un anno, perché se sbagli la seconda, la terza o la quarta prova, ricominci dall'inizio (qualcuno ci ha speso anni). Giunge infine l'abilitazione e l'iscrizione all'albo, sei diventato psicologo. E qui, se sei persona coscienziosa, ti rendi conto che necessiti di ulteriore formazione per avventurarti nel mondo del lavoro, hai acquisito molto dal punto di vista teorico ed è un elemento fondante, ma langui nella pratica perché i tirocini, non di rado, sono poco professionalizzanti, direzionati a sostenere le strutture che, grazie al lavoro GRATUITO dei laureati in psicologia, si reggono in piedi, ma che altrimenti sarebbero costrette a chiudere i battenti. Se vuoi diventare psicoterapeuta inizi a vagliare quale scuola di specializzazione scegliere, avendo ben chiaro che, trattandosi di strutture private, nell'arco dei successivi 4 anni, sosterrai una spesa minima di 20.000 euro, per i soli corsi, impegnerai molti dei fine settimana a formarti, con buona pace della tua vita privata, lavorerai GRATUITAMENTE innumerevoli ore come specializzando in psicoterapia, in ospedali, cliniche private, onlus ed associazioni varie. Con ottima probabilità , ma reputo anche giustamente, ti sarà richiesta una terapia personale, decisamente dispendiosa, mirata a renderti quanto più possibile "libero" dai fantasmi che incontrerai nei tuoi futuri pazienti. Infine l'agognato diploma, che sarà nuovamente un punto di inizio, quello della professione di psicoterapeuta, così poco considerata nella pubblica sanità , tendenza tutta italiana (e sì che ce ne sarebbe un gran bisogno, fosse solo per aiutare chi economicamente non può sostenere il costo di una terapia privata). Personalmente, alla fine della specializzazione, mi sono guardata allo specchio e mi sono scoperta di colpo invecchiata, ancora precaria e inevitabilmente confrontata con i miei coetanei che avevano già un lavoro avviato e magari una famiglia, ma la mia è stata una scelta, di passione e coscienza, che mi richiederà ancora di impegnarmi nello studio e nella pratica per acquisire conoscenze tanto specifiche e ne sono orgogliosa. Quindi la domanda nasce spontanea e indignata: "come si permettono i signori counselor di voler lavorare con quei quattro strumenti acquisiti in poco tempo? Come pretendono di sostituirsi a chi ha sudato sette camicie, sacrificando la propria vita privata, per acquisire le conoscenze teoriche e pratiche necessarie? E soprattutto, come pretendono di "curare" le persone in difficoltà , con il rischio corposo di peggiorarne la situazione? Me lo spieghino quelle istituzioni che preferiscono i counselor agli psicologi, nonostante ci siano leggi specifiche, perché io, francamente, lo trovo vergognoso, nei confronti dei pazienti e dei veri professionisti. La formazione dei counselor è la più disparata, si va da corsi di pochi fine settimana, fino ad arrivare a quelli triennali, con esborsi non indifferenti; in genere basta un diploma di maturità qualsiasi per accedervi e nel giro di poco tempo, eccoti formato il "professionista", pronto a lavorare nel campo della promozione della salute! Il paradosso é che, (vi sono tuttora battaglie legali in corso), sono spesso le stesse scuole private di specializzazione che formano gli psicoterapeuti a promuovere tali corsi e corsucoli, ventilando di poter mettere nelle mani di un qual si voglia diplomato, gli strumenti acquisiti in un intero corso di laurea, con tirocinio pratico annesso, ma si sa, la crisi batte e gli introiti sono decisamente diminuiti. A conti fatti, il counselor in tre anni è formato e pronto ad aiutare la popolazione nei settori più variegati, quel poveraccio dello psicoterapeuta, invece, che a questo punto, mi viene il sospetto, sia un po' lento ad apprendere, nella migliore delle ipotesi trascorre 11/12 anni tra libri e pratica per poter iniziare la professione