Occhi puntati sulla qualità del cibo, ma spesso le persone non prestano la stessa attenzione alla quantità . Scegliere alimenti sani è fondamentale, ma altrettanto importante è non abusare nelle porzioni. Abbiamo intervistato il Dr. Efisio Defraia, specialista in oncologia e Responsabile dell’UOC di Oncologia Medica dell’ospedale Businco di Cagliari. Dottor Defraia ha spiegato in maniera semplice e chiara, quali sono i rischi correlati a una scorretta alimentazione.
Dottor Defraia, quanto influiscono le abitudini alimentari sul rischio di sviluppare un tumore?
Le abitudini alimentari sono importanti nell’ambito dello sviluppo di svariate neoplasie. La maggior parte di quelle coinvolte in un discorso di questo genere sono soprattutto le neoplasie del tratto gastroenterico, a cominciare dall’esofago, anzi, addirittura a cominciare dalla cavità orale, che è un distretto corporeo che va incontro, spesso, al contatto con agenti oncogeni, per esempio il fumo, per passare poi ovviamente all’esofago, stomaco e intestino. Per quanto riguarda l’esofago, riconosce lo stesso fattore di rischio alimentare che, riconosce la cavità orale e, particolarmente l’utilizzo ad esempio di cibi fortemente piccanti e, soprattutto ad alta temperatura.
Quindi l’alta temperatura incide sul rischio di sviluppare una neoplasia esofagea e gastrica?
Sì, per esempio, il Giappone è quello che ha studiato più di tutti questo fenomeno, e qui si è riscontrata un’incidenza della neoplasia esofagea e gastrica. Le popolazioni asiatiche e, in particolare i giapponesi, hanno l’abitudine di consumare la bevanda nazionale che è il sake, però a temperature esagerate e quindi quotidianamente sottopongono l’organo a un insulto termico tale, per cui, col passare del tempo si ha l’insorgenza dei tumori del tratto esofago gastrico.
Come sono riusciti a contrastare l’insorgere di queste neoplasie?
Sono riusciti a mettere in atto una prevenzione accurata, mettendo a disposizione dei potenti mezzi dello Stato giapponese che, attraverso una prevenzione a tappetto sulla popolazione, girando per le maggiori città Giapponesi con quei pullman che qui in Italia utilizziamo per l’AVIS per esempio, loro invece lo fanno, praticando un esofago gastroscopia per cercare di mettere in evidenza, eventuali tumori nello stadio iniziale e, hanno ridotto notevolmente l’incidenza delle fasi avanzate di queste neoplasie, quindi portando all’intervento chirurgico e alla guarigione, una buona fetta di popolazione che ne era affetta.
Invece Dottor Defraia cosa ci può dire riguardo alle neoplasie che colpiscono l’intestino, quali sono i fattori di rischio?
Per quanto riguarda l’intestino, i fattori di rischio sono quelli noti, soprattutto fattori di rischio alimentari, che riconoscono per esempio, un’esagerazione nell’introito di grassi animali, di acidi grassi saturi più che non, quelli polinsaturi, ma soprattutto quando il tutto è abbinato a uno stile di vita non proprio salutare, ad esempio l’accostamento tra questo e, il consumo delle bevande alcoliche, il fumo e la sedentarietà , questo si è visto che incide molto sui tumori del colon retto.
La familiarità incide su questo tipo di tumore?
La familiarità gioca un ruolo importante nell’incidenza di questo tipo di tumore tanto che, le stesse linee guida di prevenzione, prevedono che, per chi ha avuto degli ascendenti già affetti da tumori del tratto gastroenterico ma, soprattutto del tratto colico, di anticipare i tempi dei controlli endoscopici con la colonscopia preventiva.
Dottor Defraia cosa ci dice a proposito della neoplasia mammaria?
La neoplasia mammaria purtroppo è diventata un fenomeno sociale. Una donna su dieci nella sua vita verosimilmente ammalerà di tumore mammario.
La neoplasia mammaria è legato al tipo di alimentazione oltre che alla familiarità ?
Certo, anche in questo caso un’abitudine alimentare scorretta quale può essere appunto l’introito di un eccesso di grassi animali saturi aggiunto a un sovrappeso, associato anche a una sedentarietà spiccata, incide notevolmente su questo tipo di tumori.
Lei dice che è un fenomeno sociale, cosa ci dice della prevenzione nel caso del tumore mammario?
La prevenzione è ottima, quindi, viene evidenziato negli stadi iniziali e, risulta potenzialmente curabile, potenzialmente guaribile.
Dottor Defraia, ci permetta di insistere, ma quali cibi vanno privilegiati e quali evitati per cercare di prevenire lo sviluppo della malattia?
La dieta migliore è sicuramente la dieta mediterranea, perché è sana e nello stesso tempo molto ben equilibrata, quando ovviamente è, ben fatta. E’ un regime alimentare ben equilibrato nei principi nutrienti elementari, quali i carboidrati, nell’uso ai grassi con una prevalenza di grassi insaturi rispetto ai saturi, e con presenza di omega tre che sono degli acidi grassi prevalentemente presenti nell’ambito per esempio del pesce, e poi via libera a una discreta percentuale di frutta e verdura. Detto questo posso dire a gran voce che, sicuramente è, la migliore.
Dottor Defraia, occhi e dita puntati sulla carne rossa, o in giro vi è un po’ di esagerazione?
Evitare l’eccesso attenzione, perché non bisogna criminalizzare le carni e neanche le carni rosse. Bisogna criminalizzare la quantità e la frequenza con la quale ci si nutre di questi alimenti. Si può mangiare ma, con moderazione. Per esempio è un grosso errore alimentare, quello dì, consumare lo stesso pasto proteico, sia a pranzo sia a cena, cioè usare lo stesso alimento. Quindi ribadisco che, se si fa, un pasto proteico è meglio variare quello successivo. Spiego meglio se per esempio a pranzo si scelgono delle proteine di tipo animali quali la carne, a cena e preferibile optare per il pesce o per dei prodotti di derivazione casearia.
Il consiglio è mangiare un po’ di tutto?
Assolutamente sì, ma questo anche nell’ambito delle cosiddette diete dimagranti che, a volte, è un grosso problema, in quanto ci si sottopone a delle diete assolutamente squilibrate che tra l’altro lasciano anche il tempo che trovano ai fini del risultato, perché sono chili che di solito si perdono molto velocemente ma, sottopongono alcuni organi quali l’emuntorio renale ad uno stress depurativo e, nello stesso tempo, a un’abbondante disidratazione cui fa seguito poi, un ripristino dell’eccesso calorico e del peso corporeo a breve termine. Detto questo va da se che una dieta così squilibrata non fa star bene ma fa star male. Quindi si tratta di un discorso di educazione alimentare quella che si deve ottenere più che di diete drastiche che fanno perdere troppi chili, in troppo poco tempo.
Dottor Defraia la frutta si può mangiare in grande quantità o ci sono delle limitazioni?
La frutta di stagione va bene tutta, ma anche lì senza esagerare, perché molta frutta è ipercalorica e iperglicidica, quindi sono quelle che portano su le calorie, magari bilanciate, da un certo tipo di dieta.
Il vino rosso a pasto deve essere bandito dalla tavola?
Un bicchiere di vino rosso a pasto fa solamente bene, non consiglio i superalcolici per una serie di motivi, in primis l’abuso, perché ovviamente è, un facilitatore dell’insorgenza di alcune neoplasie soprattutto quando unito ad altri fattori di rischio, quali il fumo. In più non bisogna sottovalutare che vi è un sovraccarico calorico, perché il superalcolico, ovviamente, fa sballare qualsiasi calcolo calorico dietetico.
Si possono sostituire le proprietà di alcuni alimenti con integratori e vitamine?
Premetto che, non ho niente di negativo da dire sugli integratori, ma voglio precisare che, non è una pratica corretta nel senso che, lo dice la parola stessa devono integrare una carenza, cioè se c’è carenza da un lato è giusto fare un adeguato consumo e, sottolineo adeguato consumo d’integratori. Affermo adeguato, perché negli integratori spesso ci sono anche una serie di sostanze che, se non assunte in maniera corretta, sono assolutamente dannose, mi riferisco per esempio ad alcuni tipi di vitamine soprattutto le liposolubili che, si accumulano negli organi oppure anche a determinate sostanze minerali che quando prese in maniera sconsiderata possono essere dannose per le funzionalità degli organi, per esempio il cuore e il rene. Quindi l’assunzione degli integratori deve andare a coprire una carenza che uno ha, per svariati motivi, tra cui anche quelle che possono riguardare la patologia che è in atto in quel momento, che rendono carente la dieta normale.
Come per qualsiasi altra patologia basilare è la tempestività , ecco perché alle prime avvisaglie è utile rivolgersi al medico competente, che valuterà che tipo di esami prescrivere al paziente, in base al caso specifico. Ovviamente per le neoplasie la parola prevenzione è fondamentale.