Oggi, 13 marzo 2014, viene celebrata la prima “Giornata mondiale per l’Endometriosi”, un evento che si svolge in 53 Capitali, con lo scopo di avvicinare l’opinione pubblica nei confronti di questa malattia invalidante, che colpisce milioni di donne in tutto il mondo. A Roma, oggi, si svolgerà una manifestazione che ha in programma una Conferenza Scientifica, un aggiornamento sulla malattia offerto dalle Associazioni nazionali per le pazienti con Endometriosi e un incontro aperto alla popolazione in Campidoglio. «L’Endometriosi e' una patologia cronica di cui soffrono, in Italia, circa tre milioni di donne, in Europa 14 milioni ed è causa di circa la maggior parte dei casi di infertilità femminile. Purtroppo riconoscerla non è facile e spesso ci si rivolge al medico quando la sintomatologia diviene quasi insostenibile a causa del dolore che questa malattia provoca. Nelle forme più gravi può diventare invalidante sia fisicamente che psicologicamente con gravi ripercussioni sulla qualità della vita di chi ne è colpito». E' quanto ha dichiarato il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in occasione di questa giornata. «Sono molto vicina alle donne che affrontano ogni giorno questa malattia – prosegue Lorenzin – e con miei uffici abbiamo elaborato nell’ultimo accordo sugli Obiettivi di Piano una linea progettuale, approvata dalla Conferenza Stato Regioni, diretta proprio all’implementazione di percorsi diagnostico assistenziali e di supporto per migliorare la vita delle donne affette da malattie croniche invalidanti della sfera urogenitale, tra le quali anche l’endometriosi. Allo scopo è stata vincolata la somma di 15 milioni di euro per consentire alle Regioni di sviluppare specifici progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita e di salute delle donne affette da queste malattie. Occorre, infatti, una presa in carico globale delle donne affette da endometriosi ed è fondamentale l’integrazione degli interventi per una stessa paziente e il coordinamento fra soggetti, strutture e servizi, secondo la modalità di rete e in un’ottica multidisciplinare, che coinvolga più figure specialistiche».