La creazione del vaccino contro l'HIV potrebbe essere realtà che fa seguito alla scoperta di un team di scienziati del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID). Ciò che ha individuato il team di ricercatori è come il sistema immunitario produca un potente anticorpo, capace di bloccare l’infezione da HIV, andando a colpire un’area conservativa delle cellule del virus chiamata v1v2. La scoperta supporta l’idea che un vaccino efficace sia quello in grado di attivare potenti anticorpi nell’area specifica conservata nella regione v1v2, una di una manciata di aree che rimane costante nel virus in rapida mutazione. In questo modo, il vaccino potrebbe proteggere le persone dall’HIV. Per giungere a questi risultati, i ricercatori hanno utilizzato del sangue umano infettato dal virus dell’HIV. Il virus, in questo caso, aveva giù sviluppato gli anticorpi HIV neutralizzanti. L’analisi e l’osservazione di questo processo ha permesso di descrivere l’interazione tra virus e anticorpi, che ha favorito la maturazione di altri anticorpi, detti CAP256-VRC26. In seguito, gli scienziati sono riusciti a osservare come, dopo poche mutazioni, anche i primi CAP256-VRC26 intermedi potevano neutralizzare una percentuale significativa di ceppi di HIV conosciuti. La scoperta migliora le probabilità che un vaccino diretto contro l’HIV v1v2, sviluppato sulla base delle nuove scoperte, possa in futuro, essere efficace.