L’emergenza sanitaria causata dal virus Covid-19 imperversa sul mondo, Italia compresa, spingendo tutti a cambiare le proprie abitudini e a riconsiderare le proprie sicurezze, sul lavoro come nella vita quotidiana. In questo scenario l’appuntamento dal dentista è quindi diventato una fonte di dubbi e preoccupazioni, quando invece la pratica odontoiatrica rappresenta uno dei settori a più alta garanzia di sicurezza a livello igienico, soprattutto grazie ai rigidi protocolli di disinfezione applicati.
Pur limitando il ricorso al dentista, evitando quindi di recarsi nello studio odontoiatrico per continue pulizie o controlli, può sempre presentarsi l’eventualità di dover ricorrere all’intervento di un odontoiatra per risolvere problemi legati a carie, denti danneggiati e infezioni orali. Andare dal dentista diventa in molti casi necessario, ecco quindi emergere la necessità di maggiori rassicurazioni per i pazienti circa la protezione da agenti patogeni come batteri e virus, compreso il SARS-CoV-2, responsabile della malattia pandemica Covid-19.
Le mani: primo veicolo di trasmissione
Diversi studi hanno dimostrato che il contatto delle mani con gli occhi è una delle prime cause di contagio con numerosi patogeni, tra cui il nuovo Coronavirus. Istituzioni e autorità sanitarie consigliano, non a caso, di lavarsi spesso le mani in modo accurato e di igienizzarle con soluzioni alcoliche quando il lavaggio non fosse possibile. Ma queste soluzioni possono non essere sufficienti quando parliamo di igienizzazione in uno studio dentistico, come in un qualunque altro ambiente sanitario dove circolano abitualmente numerosi pazienti.
Per la salvaguardia di tutti all’interno di uno studio odontoiatrico, compresi gli operatori, dai dentisti agli igienisti, il lavaggio delle mani deve essere non solo frequente, ma anche eseguito con l’intento di coprire i momenti di trasmissione più comuni all’interno di uno studio dentistico.
Prima e dopo il contatto con il paziente
Gli studi odontoiatrici sono luoghi con un elevato ricambio di pazienti, quindi è bene che l’equipe dello studio si lavi accuratamente le mani prima e dopo ogni contatto con essi, sia al momento del loro arrivo che appena finito l’intervento, evitando inutili contatti come pacche o strette di mano. Un saluto da lontano sarà più che sufficiente e, di questi tempi, nessuno se ne avrà a male.
Nella preparazione del paziente
Il lavaggio e l’igienizzazione delle mani sono fondamentali per evitare che il dentista, l’assistente oppure l’igienista dentale possano trasmettere patogeni attraverso le mucose mentre ispezionano o preparano il cavo orale del paziente in vista dell’intervento, per quanto semplice.
Dopo l’intervento intra-orale
Lavorare nella bocca dei pazienti, sia per una banale pulizia che per un intervento più invasivo, espone gli operatori odontoiatrici al rischio di contaminazione attraverso sangue o saliva di pazienti portatori di patogeni. Il lavaggio e l’igienizzazione delle mani diventano quindi fondamentali anche al termine delle operazioni nel cavo orale, naturalmente in aggiunta alla protezione fornita dai dispositivi di protezione individuale come mascherine, visiere, guanti e occhiali protettivi, da utilizzare per tutto il periodo di intervento.
Presso superfici dove il paziente ha avuto contatti
Nello studio odontoiatrico si utilizzano abitualmente getti d’acqua a forte pressione, aspiratori, irroratori e trapani che vanno a creare nell’ambiente un aerosol composto da residui, sangue e saliva uniti a vapore acqueo che si deposita su oggetti e superfici, aumentando il rischio di contaminazioni. Un’adeguata igiene delle mani, unita a una disinfezione completa con detergenti specifici, garantisce la massima protezione anche in caso di contatti accidentali con zone dove ha aderito dell’aerosol contaminato.
Come si lava le mani un operatore odontoiatrico?
Esistono diverse modalità e varianti quando si parla di detersione delle mani, a partire dalle fasi di lavaggio fino ai prodotti specifici per l’igienizzazione. Vediamo quali sono le principali tecniche operative per eseguire un lavaggio delle mani professionale.
Lavaggio igienico
Rimuove lo sporco visibile e la maggior parte dei patogeni grazie all’utilizzo di acqua e sapone detergente liquido, da eseguire prima e dopo ogni operazione con potenziali rischi di contaminazione come il contatto con materiale organico, l’uso dei servizi igienici e il contatto con strumenti o dispositivi medici. Fondamentale eseguire il lavaggio igienico per almeno 40-60 secondi, secondo un protocollo preciso che il professionista conosce e ha lo scopo di coprire tutte le parti interessate.
Lavaggio antisettico
Variante del lavaggio igienico che prevede l’utilizzo di acqua con prodotti antisettici specifici come clorexidina gluconato, iodofori e triclosan, da protrarre sempre per almeno 40-60 secondi.
Frizione alcolica
Quando non è disponibile o praticabile il lavaggio con acqua, l’unica soluzione praticabile è lo sfregamento delle mani con una soluzione alcolica al 60-80%, in gel, liquida o in schiuma, per almeno 30 secondi. Evaporando dopo l’utilizzo, non necessitano di acqua o asciugamento. Da evitare l’uso insieme a saponi antisettici.
I guanti non sostituiscono il lavaggio delle mani
Una corretta igiene delle mani può essere garantita solo attraverso lavaggi o procedure di igienizzazione, indipendentemente dall’utilizzo dei guanti in lattice o in silicone. L’utilizzo dei guanti serve ad aumentare la protezione di mani già igienizzate. Anche i guanti però possono essere veicolo di contaminazione e vanno quindi gettati dopo ogni utilizzo, le mani lavate nuovamente, sia nell’interesse del professionista che in quello del paziente.
Il mercato offre una vasta scelta di prodotti specifici per l’igiene in odontoiatria, come ad esempio la linea Zeta Hygiene di Zhermack, prodotti certificati secondo le più rigide normative e destinati alla disinfezione di strumenti e superfici, oltre che alla detersione delle mani e per non contaminare i risultati ottenuti con le procedure di disinfezione impronte dentali e apparecchiature di laboratorio.