Proseguiamo con la nostra nuova e speciale rubrica, che vi permetterà di fare un viaggio tra i sapori d'Italia, oltre che tra i ricordi che i piatti tipici di ciascuna regione hanno il potere di evocare in chi ce li racconta.
Il vostro biglietto sarà il gusto, il “mezzo di trasporto” la lettura. Pronti per partire?
Il nostro viaggio continua con uno sdoppiamento tra Nord e Sud: le due parti d'Italia, però, sembrano fondersi perfettamente in un unico, grande e forte legame, che tiene la protagonista di oggi ancorata alla terra, a due zone che sono entrambe “casa”.
Le nostre prossime tappe sono Paceco (TP) e Cavriago (RE), le terre di Federica, che ce le racconta attraverso due piatti, più un ingrediente speciale, che combinano il sapore intenso e tipicamente mediterraneo della Sicilia con la delicatezza casereccia dell'Emilia Romagna.
“Un piatto che mi ricorda la mia terra e, soprattutto, la mia infanzia è sicuramente la pasta al forno. Mio padre è siciliano, quindi io da sempre ricordo le cene che facevamo sotto un portico, che abbiamo qui in provincia di Reggio, dove si mangiava la pasta al forno.
Un piatto ricco, pieno di ingredienti, che io da piccola scartavo perché non mi piaceva tutto e che, invece, adesso amo.
Mangiarla mi ricorda il sapore di quelle serate, di quel portico, pieno di gente, di una famiglia unita.
Mi ricorda la mia terra, quella di mio padre, perché ci sono il pomodoro (quello del Sud è sempre più buono!), il pecorino e le melanzane, tutti ingredienti tipici del Sud.
Questo piatto suscita in me ricordi e nostalgia, perché penso che quella pasta al forno non ci sarà più (la cucinava mia nonna ed era unica, anche se pure quella che fa mia madre è molto buona) e penso alla mia parte siciliana, alla metà siciliana della mia famiglia.”
Ma c'è anche il rovescio della medaglia, ugualmente gustoso e ricco di ricordi.
“L'altra metà di me, invece, è emiliana. A me piace tanto il prosciutto crudo, che mi ricorda moltissimo l'infanzia: da piccola mangiavo poco e, per convincermi a farlo, i miei dovevano costruire sul tavolo una specie di teatro, con due bottiglie ai lati e un tovagliolo sopra, facendo passare sulla scena dei pezzi di pane con il prosciutto crudo, che io facevo fatica a mangiare.
Abbiamo la cultura dei salumi, ma io li mangiavo solo se c'era questo rituale: oggi, invece, il prosciutto crudo è il mio salume preferito: ha un sapore di “campagna raffinata”.”
E oltre a questo “ingrediente segreto”, che riporta alla mente scene e ricordi d'infanzia, c'è un piatto tipico del Nord del quale oggi Federica sembra non poter fare più a meno.
“Posso dire che l'Emilia Romagna sia una delle terre in cui la cultura del cibo si fa sentire più forte, e un piatto tipicamente reggiano che amo è l'erbazzone, una torta salata in cui ci sono spinaci, bietole, ricotta e parmigiano. Mi piace perché per me e per chi vive qui è come se fosse una brioche: spesso mi capita, d'inverno, di far colazione al bar con caffè ed erbazzone.
Perciò, per me andare a Paceco o a Cavriago è più o meno la stessa cosa: sono la mia casa, una casa con un portico in cui si mangia pasta al forno, in cui si assapora prosciutto crudo e in cui si fa colazione con l'erbazzone.”
Anche questo assaggio d'Italia si conclude qui. Ma è solo la sesta tappa del nostro viaggio: continuate a seguirci e correte a fare il prossimo biglietto!