A cura di: Ufficio Stampa Sorgente
Per conoscere realmente il potenziale terapeutico delle cellule staminali del cordone ombelicale, è importante sapere cos’è il cordone e quali sono le sue potenzialità e caratteristiche.
Stiamo parlando di un organo della lunghezza di 50 cm e dello spessore di 2 cm, che permette alla donna incinta e al suo bambino di scambiarsi tutti i nutrienti necessari durante i nove mesi di gravidanza. Ha un colore madreperlato, e viene attraversato dal “sangue del cordone ombelicale”, definito anche “sangue placentare” in quanto origina dalla placenta.
Il sangue del bambino circola attraverso i vasi del cordone ombelicale, cioè una vena ombelicale con il compito di trasportare nutrienti e sangue ossigenato al bambino, e due arterie che trasportano in senso inverso il sangue ricco di anidride carbonica e cataboliti (prodotti di scarto che derivano dalla demolizione di proteine e amminoacidi) dal feto alla placenta. Vene e arterie sono racchiuse da un tessuto connettivo mucoso chiamato gelatina di Wharton.
Sangue fetale e sangue materno hanno due circoli sanguigni separati, e il compito di mantenerli separati è della placenta, che permette lo scambio di ossigeno, nutrienti e sostanze di scarto dovute al metabolismo del bambino.
Al momento del “taglio del cordone ombelicale”, la vena ombelicale e le arterie vengono chiuse. Questo procedimento viene chiamato “cessazione del circolo ombelicale”. In linea generica perché questo procedimento si verifichi servono dai tre ai quindici minuti, ma le tempistiche sono sempre diverse, a seconda del bambino.
Nel cordone ombelicale sono presenti tra i sessanta e gli ottanta centimetri cubici di sangue ricco di cellule staminali cordonali, che sono uno strumento davvero prezioso.
Le staminali cordonali possono essere crioconservate per un eventuale uso terapeutico, grazie alla conservazione del cordone ombelicale, che può essere pubblica o privata.
La conservazione privata consiste nella conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale in una banca del cordone ombelicale con sede all’estero, permettendo al donatore e alla sua famiglia di avere a disposizione questo prezioso patrimonio. Quella pubblica, invece, consente di conservare le staminali cordonali in una banca del cordone ombelicale pubblica, mettendo a disposizione della collettività le cellule staminali del sangue cordonale.
Le cellule staminali del cordone ombelicale sono uno strumento prezioso, a disposizione della medicina per il trattamento di molte patologie, come linfomi, leucemie ed altre patologie1. La ricerca sulle staminali cordonali sta andando avanti, facendo grandi passi, effettuando vari studi clinici per valutare la reale utilità delle cellule staminali del cordone nel trattamento di alcune malattie che al momento non hanno cura, come l’Alzheimer, il morbo di Parkinson e il diabete.
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Note
1. Decreto Ministeriale 18 Novembre 2009