Dopo le violazioni contestate all'Italia dalla Corte Europea di Strasburgo, sulle attuali condizioni delle carceri, il presidente Giorgio Napolitano ha inviato un lungo messaggio alle Camere in cui invita il Parlamento ad intervenire nell'immediato anche con un'amnistia e un indulto.
La proposta del Presidente della Repubblica, racchiusa in dodici pagine, è stata formulata per trovare una soluzione soddisfacente all’emergenza delle carceri italiane, così come imposto dalla corte di Strasburgo.
“Sottopongo all'attenzione del parlamento – ha scritto Napolitano nel documento pervenuto a Pietro Grasso e Laura Boldrini - l'inderogabile necessità di porre fine, senza indugio, ad uno stato di cose che ci rende tutti corresponsabili delle violazioni contestate all' Italia dalla Corte di Strasburgo: esse si configurano, non possiamo ignorarlo, come un'inammissibile allontanamento dai principi e dall'ordinamento si cui si fonda quell'integrazione europea cui il nostro paese ha legato i suoi destini".
Duro l’attacco del Movimento Cinque Stelle che ha definitivo l’iniziativa come un "salvacondotto per Berlusconi" ma la risposta del presidente Napolitano non si è fatta attendere: "Quelli che mi accusano di volere un’amnistia pro-Berlusconi sono persone che fanno pensare a una sola cosa, hanno un pensiero fisso e se ne fregano dei problemi della gente e del Paese. E non sanno quale tragedia sia quelle carceri.”
Le contestazioni continuano ancora dalla pentastellata Roberta Lombardi che ha dichiarato: “E’ lui che blatera di problemi della gente. Che sono la casa, il lavoro, la salute, ecc, non l’impunità della casta”.
Contrari alla richiesta del Capo dello Stato, anche la Lega Nord che per voce di Roberto Maroni si dichiara: “avversa a qualsiasi forma di indulto o amnistia visto che il problema del sovraffollamento carcerario si risolve costruendo nuove carceri e non rimettendo in libertà decine di migliaia di delinquenti”.
Alla luce di tutto ciò, proprio in funzione della condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale nel processo Mediaset, ci si chiede se l’amnistia possa, in qualche modo, favorire il Cavaliere, cancellandogli l’esecuzione della condanna prevista, l’interdizione dai pubblici uffici e tutte le pene accessorie.
Ad ogni modo sia l’indulto che l’amnistia dovranno necessariamente avere ampio consenso sia dalla Camera che dal Senato, pertanto se le due maggiori coalizioni PD e PDL non dovessero raggiungere un accordo il risultato sarebbe un "nulla di fatto".