Versati dallo stato 107 milioni al momento fermi nelle banche creditrici dei Ds a cui si aggiungeranno altri 18 milioni dovuti alla Sga, società nata dieci anni fa che doveva recuperare i crediti dal crac del Banco di Napoli e che ha ritenuto di non rivendicare quella cifra.
I primi 107 milioni sono “in riserva” ma la fine è nota, sicuramente non torneranno mai indietro. Lo Stato ha pagato per una legge del 1998 che stabiliva l’estensione della garanzia dello Stato già vigente sui debiti degli organi di partito ai debiti del partito che si faceva carico dell’esposizione del proprio giornale con le banche.
Una norma che calzava a pennello per la crisi del giornale diessino l’Unità, praticamente i membri del partito si accollavano la situazione debitoria del giornale, una generosità a cui hanno fatto in modo che partecipassero anche gli ignari contribuenti.
A queste cifre si sono aggiunte, con altre leggine votate dal parlamento, i lievitati rimborsi elettorali . Quando nel 2008 i Ds si trasformarono in PD questo non si fece carico dei debiti del precedente partito e sia la Margherita e i Democratici di sinistra, continuarono comunque a riscuotere per tre anni cospicui fondi statali.
Ad oggi le banche non potendosi più rivalere su niente hanno preteso la garanzia statale sui debiti rimasti per 125 milioni e lo Stato ha dovuto sborsare 107 milioni. Vedremo per i restanti 18.