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Bufera nel Pdl

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Bufera in casa del centro destra in generale e del PDL in particolare. Dopo il ritorno a Forza Italia, il Cavaliere ha bisogno di contare i numeri. Chi gli resterà fedele e chi lo tradirà? Alcuni dei Ministri dimissionari del Governo Letta non sono più tanto convinti della strategia posta in atto dal Cavaliere meglio conosciuta come la "linea dura". Dimissioni di tutti quanti e elezioni anticipate non appena fatte due o tre cosette compresa la famigerata Legge Elettorale causa di tutti i mali e tormentone nella scorsa campagna di febbraio e ancora non partorita.

Nel pomeriggio di oggi, però, Alfano e Lupi sembra abbiano puntato i piedi e che per domani in aula Alfano abbia chiesto al PDL di votare compatto la fiducia al Governo Letta, governo del "tutti assieme appassionatamente".

Il Cavaliere sta, forse, perdendo il controllo sul suo partito? Domani ci sarà la verifica in aula, se il PDL voterà compatto la fiducia al Governo Letta (si parla di farlo durare fino al 2015), la spaccatura sarà evidente, altrimenti l'avrà vinta il Cavaliere e a quel punto tanto vale andare a nuove elezioni subito legge elettorale o meno. Ai molti che hanno poco, comunque, non cambia nulla, salvo stringere la cinghia ancora di più.

I dati sull'economia non sono confortanti, si parla di disoccupazione giovanile al 40%. E la politica che sta facendo in merito? Ci troviamo con un centro sinistra traballante e con un centro destra in piena bufera e temporale. A destra c'è un tentativo, da parte delle due forze stampella del Cavaliere, di creare un'area a sé stante che, comunque, per passare in caso di elezioni dovrà per forza andare in coalizione con Forza Italia facendo da solita stampella al Cavaliere.

Le destre fanno di tutto pur di battere le sinistre, e le sinistre fanno di tutto pur di battere le destre. Ma al cocco di turno, quello che ogni giorno deve campare stringendo sempre di più la cinghia, qualcuno ci pensa? Tralasciando la protesta raccolta dal M5S, c'è poi l'area dello zero virgola che pare faccia di tutto fuorché capire perché, proprio gli elettori, non la votino, rispetto, ad esempio, a quanto accaduto in Austria dove il partito del compianto Jörg Haider nelle recenti consultazioni è salito a circa il 22%. Per non parlare, poi, del Front National di Marine Le Pen che in Francia sta volando nei sondaggi.

E' arrivata la bufera, è arrivato il temporale, chi sta bene e chi sta male. Situazione alquanto confusa che all'orizzonte non fa presagire nulla di buono. Domani ci sarà dato sapere se sarà il Cavaliere a continuare a mantenere il controllo sul suo partito, o se sarà il suo partito a partire per altri lidi.

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