La Camera approva definitivamente la riforma della scuola, che diventa legge. Hanno votato a favore 277 deputati, 173 contro e in quattro si sono astenuti. Il Pd si è spaccato: sono 39, tra i quali Bersani e Cuperlo, gli esponenti del partito di Renzi che non hanno partecipato al voto. 5, invece, i contrari nel Pd.
Sono 4 i deputati di FI che hanno votato “sì” in dissenso dal resto del gruppo, mentre la Lega Nord ha protestato in Aula durante le dichiarazioni di voto. I deputati del Carroccio hanno esposto cartelli con su scritto “Giù le mani dai bambini”. Proteste anche dagli esponenti del Movimento 5 Stelle che hanno letto in coro e in piedi, i tre articoli 3, 33 e 34 della Costituzione dedicati alla Scuola ed alla ricerca. Gli esponenti di Sel, invece, hanno espresso il loro dissenso esponendo cartelli con la scritta "OXI" ovvero il "No" in greco prevalso al referendum di domenica scorsa.
Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, commenta poco dopo l'approvazione in via definitiva della riforma della Scuola: "Questo non è un atto finale, ma l'atto iniziale di un nuovo protagonismo della scuola".
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano soddisfatto afferma: “Abbiamo mantenuto un altro impegno. Avevamo detto “no gender” nelle scuole ed abbiamo ottenuto una circolare del ministro Giannini che chiarisce in modo incontrovertibile che ci vuole il consenso informato dei genitori perché qualcosa di extra curriculare entri nelle classi".
Nel frattempo Matteo Renzi festeggia con un tweet l'approvazione definitiva della riforma della Scuola: "Centomila assunzioni, più merito, più autonomia. La buona scuola è legge", scrive il presidente del Consiglio.