Sicurezza: Idv, stop scorte ‘inutili’, serve sobrieta'
Dossier del partito: “Via gli sprechi e proteggere chi ne ha davvero bisogno”
“Oltre 250 milioni di euro annui spesi e circa tremila agenti delle forze dell’ordine impegnati, in Italia, in servizi di scorta. Una misura necessaria per molti, ma ci sono ancora troppi casi in cui la scorta e' considerata uno status symbol. Un malcostume tutto italiano che pesa sulle tasche dei cittadini e che impegna del personale che sarebbe molto più utile affiancare a chi davvero rischia la vita, o per rafforzare la sicurezza dei cittadini”. Lo ha detto il segretario nazionale dell’Italia dei Valori Ignazio Messina che oggi, nel corso di una conferenza stampa alla Camera, ha presentato un apposito dossier in cui sono indicati i numeri delle scorte in Italia, “Paese che ha il maggior numero di dispositivi di sicurezza in Europa”. Nel dossier si segnala infatti come “siano quasi 600 le scorte fornite a personalità politiche, del mondo dell’impresa, della cultura, dello spettacolo e del giornalismo. Solo a Roma se ne stimano oltre 200, tra scorte e tutele, molte di piu' di quelle previste nelle altre capitali europee: circa 60 i dispositivi di scorta operativi ogni giorno a Madrid, 43 a Londra, 41 a Parigi”.
In particolare “sono 17 i dispositivi di I livello (rischio elevato, equipaggio composto da 3 auto blindate e 9 agenti), 82 del II livello (rischio alto, 2 auto e 6 agenti), 312 di III livello (rischio intermedio, 1 auto e 2 agenti), e 95 di IV livello (rischio basso, 1 auto e 1 o 2 agenti).
“Lascia perplessi constatare che il maggior numero di agenti è impiegato in situazioni di rischio non elevato – ha osservato Messina –: probabilmente bisognerebbe intervenire su qualche spreco scortando qualche potente ancora influente in meno e qualche testimone di giustizia in più. Bisogna dare un segnale di efficienza e di sobrieta'”.
All’iniziativa e' intervenuta la testimone di Giustizia Valeria Grasso che ha riportato la circostanza di casi in cui gli apparati dello Stato “hanno risposto picche a situazioni di chiara necessita' di tutela della sicurezza per persone che hanno denunciato estorsori, mafiosi e criminali, adducendo motivi di mancanza di personale e di risparmio di risorse. Vedere troppo spesso lasciato solo chi avrebbe davvero bisogno di protezione, mentre c’e' chi continua a usare la scorta come status symbol – ha sottolineato Grasso -, e' davvero un pessimo segnale. Lo Stato deve investire nella sicurezza con maggiore efficienza e, se ci sono da centellinare le risorse, lo faccia tagliando gli sprechi e fornendo piu' mezzi e risorse al personale delle forze dell’ordine”.
Il portavoce parlamentare Idv Nello Formisano ha annunciato la presentazione di un'interrogazione parlamentare “per chiedere trasparenza e combattere sprechi e burocrazia: sono ancora troppi gli uomini impegnati in servizi non necessari, mentre il numero delle volanti nelle citta' e' sempre piu' basso. A Roma ogni giorno sono piu' le scorte che le auto addette alla sicurezza dei cittadini, e in media le auto delle forze dell’ordine hanno piu' di 200 mila chilometri, la benzina e' praticamente razionata e l’eta' media del personale e' quasi raddoppiata rispetto a dieci anni fa”.
Sulla stessa linea il senatore del partito Michelino Davico, che ha definito questa iniziativa dell'Idv “una battaglia di civilta' e di buonsenso. Siamo vicini a chi ogni giorno fa il proprio lavoro con grande professionalita', ma contrastiamo un modus operandi che talvolta vede qualche potente abusare del suo ruolo e insistere ad avere o a mantenere una scorta di cui non avrebbe veramente bisogno. Occorrono massima responsabilita' e taglio degli sprechi”.
Nel dossier dell’Idv sono evidenziate alcune assegnazioni che “destano perplessita'”, come il dispositivo di 4 uomini per Mario Baccini contrapposto a quello che prevede un solo uomo per il magistrato napoletano Giovanni Melillo, oppure i due agenti per il segretario Udc Lorenzo Cesa e i tre agenti per Claudio Lotito in contrapposizione all’unico agente per Filippo Beatrice, magistrato della Dna. E, ancora, i 6 uomini per Mario Monti e i 4 per Elsa Fornero, o la presenza di un dispositivo di sicurezza per Clemente Mastella.
Italia dei Valori propone di utilizzare le risorse del Fondo Unico Giustizia “che, secondo gli ultimi dati, ammontano a circa 3,4 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi di risorse liquide e 2 miliardi di risorse non liquide (titoli, azioni), provenienti dai sequestri penali e di prevenzione, quindi dalla lotta alla criminalita' organizzata, per rafforzare la sicurezza dei cittadini acquistando nuove auto, assumendo nuovo personale e aumentando gli stipendi del comparto. Risorse disponibili ma bloccate da burocrazia e inefficienze”.
Il link per scaricare il dossier: http://www.italiadeivalori.it/idv-rende-pubblico-elenco-scortati-inutili/
11 giugno 2015