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Renzi, stop in Senato

Maggioranza battuta nell'Aula di Palazzo Madama. Si rivedono i franchi tiratori.

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Il Governo battuto in Senato.
L'aula del Senato approva con 154 voti favorevoli, 147 contrari e 2 astenuti, l'emendamento 1.1979 relativo alle competenze del Senato su “materie eticamente sensibili”.
Lo scrutinio segreto beffa ancora una volta il Partito Democratico, colonna portante della maggioranza del governo presieduto da Matteo Renzi, che si era espresso contro l'emendamento presentato dalla Lega Nord.
Le prime avvisaglie di una giornata movimentata erano state avvertite nel preliminare dibattito sull'opportunità di ricorrere alla votazione a scrutinio segreto. Passata la richiesta di ottantanove senatori di non procedere con il voto palese, nell'anonimato della consultazione, la maggioranza si sfalda e tornano i fantasmi dei 101 di Prodi.
Sia la Picierno che Faraone non tardano a trasmettere la loro delusione sui social network. L'europarlamentare tweetta un significativo: “A volte ritornano. La ricarica dei 101”. Più esplicito Faraone che parla “della legislatura dei 101” ma al contempo ribadisce la determinazione del partito a proseguire la strada delle riforme.
Esultano sia il Movimento Cinque Stelle che Sel.
Per i grillini prende la parola Di Maio che invita il governo ad occuparsi di riforme che interessano gli italiani e coglie l'occasione per ricordare che fine hanno fatto le promesse di Renzi.
Per il partito di Vendola si tratta di “una prima vittoria sull’arroganza di questa maggioranza”.
In questa estate balorda fatta più di nuvole che di sole, il termometro politico registra una improvvisa impennata delle temperature che lasciano presagire una stagione a dir poco rovente.

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